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Un consiglio a Renzi e Boschi

Il presidente Matteo Renzi e il ministro Maria Elena Boschi sulla riforma costituzionale nelle scorse settimane hanno molto opportunamente fatto delle significative aperture per rivisitare alcuni punti controversi della complessa riforma. Ciò evidentemente facilita fortemente l’iter e c’è attesa per conoscere le proposte di merito sulle quali il governo è disponibile a dare un parere favorevole.

Il Bicameralismo per come lo abbiamo conosciuto è certo che viene definitivamente cancellato, conseguendo così un traguardo storico, e l’intera riforma costituzionale si appresta a superare un punto di non ritorno.

Non capisco perchè taluni mettono in dubbio i reiterati impegni del governo in materia. Se revocati, complicherebbero nettamente il percorso legislativo della Riforma Costituzionale proprio quando siamo all’ultimo miglio.

E poiché sarebbe tutto irragionevole ed incomprensibile, si finirebbe con l’alimentare un forte disagio in tanti senatori, anche fra gli Stabilizzatori, tanto che si può correre il rischio di pregiudicare il risultato finale. E il presidente Finocchiaro ha un ruolo chiave nel privilegiare la ricerca tenace di soluzioni ragionevoli ed efficaci.

Il buon senso invece deve assolutamente prevalere e con flessibilità e realismo marceremo tutti uniti fino alla meta approvando una buona riforma nei tempi giusti. Anche perché in caso contrario si entrerebbe in “territorio ignoto” e sorprese e delusioni potrebbero sovvertire ogni previsione.

A perdere non sarebbe il governo Renzi, la legislatura, il Parlamento o la maggioranza, ma il Paese intero, per di più nella delicatissima congiuntura interna ed internazionale che non consente a nessuno comportamenti irrazionali in palese contrasto con gli interessi reali dei cittadini italiani.

Ho già fatto “Cassandra” quando Silvio Berlusconi voleva mandare a casa il Governo Letta nell’autunno del 2013, spero che non si ripeta.


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