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Grecia, tutti i dettagli sul ginepraio europeo dopo il voto del Parlamento di Atene

Il parlamento greco ha approvato a larghissima maggioranza (229-64, con 6 astensioni) il disegno di legge che recepisce le richieste preliminari dei creditori internazionali. Il partito del primo ministro ha registrato in totale 39 defezioni (32 contrari, 6 astenuti e 1 assente). Il numero di defezioni è rilevante, ma nel limite che potrebbe suggerire a Tsipras di procedere a un mero rimpasto di governo, senza dimettersi e proporre la formazione di un governo di unità nazionale.

Nei prossimi giorni, diversi parlamenti dovranno essere consultati per conferire il mandato al proprio rappresentante nel board ESM: la Francia ha già provveduto ieri, venerdì potrebbe toccare alla Germania (dove comunque il passaggio appare sicuro) ed entro la fine della settimana ad altri Stati ‘critici’, come la Finlandia.

La Commissione Europea ha proposto di utilizzare l’EFSM per erogare il prestito ponte da 7 miliardi di euro e della durata di 3 mesi. Il prestito sarà restituito con i fondi dell’ESM, una volta che il programma sarà avviato. Anche il prestito ponte sarà soggetto a condizioni; inoltre, è previsto l’accantonamento per la durata del prestito di una garanzia, a tutela dei membri dell’UE che non fanno parte dell’Eurozona e che sono restii ad approvare l’impiego del fondo EFSM; secondo quanto è emerso ieri, tale garanzia potrebbe consistere nei fondi strutturali destinati alla Grecia. La decisione in merito dovrebbe avvenire già oggi, in quanto il prestito è necessario a consentire il pagamento delle obbligazioni in scadenza lunedì e in possesso della BCE. Riguardo alla BCE, prestito ponte e avvio della procedura per il programma ESM potrebbero essere sufficienti ad annunciare una revisione del tetto sull’ELA.

BCE. La riunione di giugno non dovrebbe vedere annunci di nuove misure di politica monetaria. Ma è assai probabile che durante la conferenza stampa Draghi vorrà rassicurare i mercati della determinazione del Consiglio a fare di più in caso “di inasprimento indesiderato delle condizioni finanziarie” che possa compromettere la ripresa nella zona euro ed il ritorno dell’inflazione su di un sentiero compatibile con l’obiettivo del 2% nel medio periodo. Non mancheranno domande sulla Grecia e sui termini e condizioni per continuare ad erogare liquidità d’emergenza al sistema bancario.


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