Articolo tratto da Nota Diplomatica
Mentre scriviamo, una prima provincia dell’Unione Europea appare – almeno per il momento – in aperta ribellione. Ciò è l’autentica interpretazione se la Ue è nei fatti lo stato sovranazionale che spesso pretende di essere.
Potrebbe però risultare alla fine solo un’unione doganale con la sovrastruttura eccessivamente pesante. Nel tempo, vedremo attraverso la reazione alla situazione che s’è creata con la Grecia quale delle due è la visione più calzante. In una maniera o l’altra, siamo a un “defining moment”, a un “dunque” quando diventerà chiaro di che stoffa è fatta l’Unione.
Se un’Europa unita con sede a Bruxelles esiste sul serio, reagirà idealmente in modo costruttivo, ma forse solo per far vedere che riesce a flettere qualche muscolo. Gli “Stati” sono per natura e necessità vendicativi. Se invece parte la “sagra delle colpe”, magari con l’enfatizzazione propagandistica del presunto dilettantismo greco – tralasciando quello Ue – la conclusione da trarre sarà un’altra.
Certo, per un Paese piccolo, la Grecia sembra essere riuscita a dare una delle bidonate più spettacolari della storia umana, poco meno di 300 miliardi di euro. Sandalo grosso, cervello fino, come si dice ad Atene.