Vendite di beni di lusso ancora in calo a Hong Kong. Dopo marzo (-2,9%) e aprile (-2,1%), anche maggio ha registrato un andamento negativo, seppure più lieve, rispetto allo stesso mese del 2014: -0,1%, secondo quanto riporta il Business Times. Il valore delle vendite del settore è così salito a quota 4,7 miliardi di euro. Nei primi cinque mesi del 2015 la contrazione a valore è stata dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2014, mentre al contrario il volume è cresciuto dell’1,3% (+4,6% in maggio).
Il volume è cresciuto, il che lascia pensare che non si sia verificato un arresto del flusso turistico (nonostante leggi più severe nel rilascio dei visti ai cittadini della vicina Shenzhen). Ciò che è cambiato, è l’importo medio dell’acquisto. Cioè, si è abbassato notevolmente il valore degli oggetti comprati. Nella composizione dello shopping mancano i beni di extralusso. Questo è probabilmente un effetto-attesa: dal primo giugno la Cina ha adottato (e aveva annunciato da tempo) un notevole taglio dei dazi sui beni di lusso, il che ha reso conveniente attendere qualche mese per mettere a segno gli acquisti più rilevanti.
Questo effetto boomerang è lo stesso che si teme in Europa, dove, negli ultimi anni, i grandi compratori nelle strade del lusso sono stati proprio i cinesi. Che dal primo giugno troveranno più conveniente lo shopping a casa propria.