In questo momento (h. 7:45), i negoziati sono ancora in corso all’Euro Summit e non è ancora certo il risultato finale. Lo scenario che si profila alla riapertura dei mercati non è (ancora) quello di un’uscita della Grecia, però. L’Eurozona ha trasmesso alla Grecia una lista di misure legislative che dovranno essere approvate entro mercoledì, come prova di buona volontà e di capacità di azione,prima che sia concesso il via libera alla definizione del programma ESM.
Appare del tutto evidente che le condizioni non possono essere soddisfatte dall’attuale maggioranza, e che in questi tre giorni Tsipras avrà bisogno del sostegno delle opposizioni moderate per approvare i provvedimenti richiesti e dovrà procedere rapidamente a un rimpasto di governo. Sono state richieste le dimissione dei deputati radicali che sabato non hanno appoggiato il governo.
Il fabbisogno finanziario del triennio è stimato in 82-86 miliardi, di cui 25 miliardi destinati al nuovo risanamento del sistema bancario. Di questi, 7 miliardi devono essere disponibili entro il 20 luglio e altri 5 miliardi entro metà agosto. Anche 10 miliardi del fondo per la stabilizzazione bancaria sarebbero subito resi disponibili. Parte delle risorse arriveranno dal FMI, che continuerà ad essere coinvolto. Questa mattina, girava anche voce di un prestito bilaterale francese per garantire i pagamenti immediati del governo greco.
L’intesa consentirebbe alla BCE di prorogare per tre giorni anche l’ELA, mantenendo l’importo invariato. Tuttavia, è improbabile che le banche siano in grado di riaprire in tempi brevi, anche in caso di accordo. Un riesame della situazione delle banche è previsto dopo l’estate, ammesso che il programma ESM sia nel frattempo stato avviato.