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Perché Twitter non cinguetta tanto di gioia?

I risultati trimestrali di Twitter battono le attese degli analisti, ma il titolo crolla in Borsa. Che cosa non convince del social network numero due al mondo? L’asfittica crescita della base utenti, che tanto lo distanzia dal numero uno Facebook. E ciò che lascia ancora più perplesso il mercato è che, mentre gli investitori invocano un radicale cambio di manager e strategie, gli executive di Twitter difendono le scelte intraprese – anche se in realtà le novità di prodotto ci sono e all’orizzonte si prefigurano cambiamenti importanti, soprattutto per chi si affaccia per la prima volta al mondo dei cinguettii.

I NUMERI CHE NON CONVINCONO

Nel secondo trimestre 2015 Twitter ha messo a segno utili di 7 centesimi per share, mentre il fatturato è di 502 milioni di dollari (+61%). Questi risultati superano le previsioni di Thomson Reuters, che fissava gli utili sui 4 centesimi per azione e le revenues sui 481 milioni di dollari. Intanto la perdita netta si è ridotta a 136,7 milioni. Appena diffuse queste cifre, il titolo Twitter ha acquistato fino al 6% in Borsa, ma ha perso poi quasi il 12% durante la video-conferenza con gli analisti in cui il chief financial officer Anthony Noto ha rivelato che gli utenti mensili attivi del secondo trimestre sono 304 milioni, in crescita del 12% rispetto a un anno fa, ma quasi stabili rispetto ai 302 milioni del primo trimestre e sotto le attese degli analisti. Anzi, si tratta del tasso di crescita più lento da quando Twitter si è quotata nel 2013, ha notato il co-fondatore e Ceo ad interim Jack Dorsey, mandando le azioni a picco insieme al commento di Noto: Twitter non vedrà crescere in modo “sostenuto, significativo” il numero degli utenti ancora “per molto tempo”. Le azioni sono scese ancora del 15% il giorno dopo il report trimestrale.

Twitter ha corretto in parte la cifra indicando che gli utenti attivi mensilmente sono in realtà 316 milioni, se si considerano 12 milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo che accedono esclusivamente da Sms. Ma non è solo la delusione sul parametro chiave del Mau (gli utenti medi mensili attivi, Average monthly active users) ad aver innervosito il mercato: a lasciare perplessi gli investitori c’è anche il dato sulla frequenza dell’utilizzo di Twitter da parte di chi è già iscritto. Noto ha rivelato che il numero di utenti che visitano il sito giornalmente è sceso al 44% lo scorso trimestre, contro il 48% dei primi tre trimestri del 2014. Questi dati riguardano solo gli utenti di Twitter nei 20 maggiori mercati mondiali. Per fare un paragone, Facebook non solo ha incredibilmente più utenti (1,4 miliardi), ma il 65% visita il social network di Mark Zuckerberg ogni giorno (anche se le due aziende usano parametri diversi per fare questa misurazione, perché Facebook include anche gli utenti che approdano da siti terzi, Twitter no). Ma l’intensità e la frequenza delle visite su Twitter è importante perché più il sito viene usato, più può erogare pubblicità, da cui dipendono le sue entrate. E anche se per ora queste entrate crescono, il mercato si chiede quanto a lungo il modello di business “terrà”.

TWITTER E’ TROPPO COMPLICATO

Noto ha comunque assicurato che Twitter migliorerà il suo marketing per far conoscere la piattaforma, mentre Dorsey ha sottolineato i progressi fatti dall’azienda nella monetizzazione: le entrate dell’advertising sono cresciute del 63% lo scorso trimestre anno su anno a 452 milioni, battendo anche qui le stime (426 milioni); le vendite di pubblicità mobili rappresentano l’88% del totale e l’80% degli utenti attivi di Twitter si collega da mobile. Dorsey ha però ammesso che la crescita dell’audience non soddisfa il management. “Per realizzare a pieno il potenziale di Twitter dobbiamo migliorare in alcune aree, per esempio semplificare il nostro servizio e far capire meglio il valore di Twitter”, ha indicato.

Il problema di Twitter, insomma, è che ha una base di utenti fedeli – soprattutto giornalisti, celebrità, attivisti – che hanno ormai familiarità con il suo funzionamento, mentre per chi non è avvezzo la piattaforma può sembrare complicata e affollata di cinguettii non sempre rilevanti. “Usare Twitter dovrebbe essere facile come guardare dalla finestra”, ha detto Dorsey. “Le persone non dovrebbero perdere tempo a chiedersi come funziona”.

Come noto, dal primo luglio Dick Costolo ha lasciato il posto di Ceo di Twitter (pur rimanendo nel Cda) e Dorsey lo sostituisce solo temporaneamente, mentre l’azienda cerca, sia all’interno che all’esterno, il nuovo leader. Dorsey ha però chiarito che nella sua guida ad interim non introdurrà alcun cambio nella strategia di Twitter e che Costolo non è stato mandato via (nonostante molti investitori ne chiedessero l’allontanamento proprio perché delusi dalla scarsa capacità dell’azienda di espandere gli utenti), ma ha scelto volontariamente di uscire dall’azienda. Anzi, Dorsey ha ribadito che l’attuale strategia di business di Twitter è corretta.

NUOVI MANAGER IN ARRIVO

Gli analisti però pensano che un cambio radicale ai vertici, insieme a una ventata di idee nuove, sia necessario. “Penso che Twitter abbia un grande prodotto e che Periscope possieda un enorme potenziale ma che il management non sia all’altezza”, ha commentato su Cnbc Ross Gerber di Gerber Kawasaki. 

“Twitter va bene, ma niente di eccezionale. I suoi risultati indicano un business stabile, ma non in espansione”, secondo Max Wolff di Manhattan Venture Partners.

Twitter ha ammesso che “c’è un problema da risolvere”, ha dichiarato Ken Sena, analista di Evercore ISI. “I manager hanno dato agli investitori l’impressione di essere consapevoli di avere delle sfide da affrontare; di qui la reazione della Borsa”.

“Quello che ha scioccato il mercato nell’after hours è che, nonostante i tanti miglioramenti di prodotto, le persone sono oggi meno attive su Twitter di quanto lo fossero sette mesi fa”, ha sottolineato Richard Greenfield, analista di BTIG Research. “L’engagement è in calo nonostante siano stati introdotti dei cambiamenti”.

“Il problema è semplice: Twitter non cresce. I suoi fondatori hanno creato una piattaforma di messaging molto innovativa e hanno saputo monetizzarla, ma non riescono a far crescere gli utenti”, scrive Forbes. “Twitter è oggi come sarà nel 2020, un modo eccezionale per darsi notizie in 140 caratteri. Ma ciò che ne garantisce l’efficacia è anche il suo limite. In più i concorrenti, in particolare Facebook, hanno cominciato a offrire cose simili, come news flash, e la concorrenza si farà sempre più intensa”.

Tuttavia il fatto che Twitter non abbia ancora scelto il sostituto di Costolo potrebbe essere il segnale che l’azienda cerchi una persona davvero nuova. E non è l’unico cambiamento manageriale che si prospetta: nei giorni scorsi hanno dato le dimissioni altri due top executive, Todd Jackson, product manager, che andrà a lavorare in Dropbox, e Christian Oestlien, vice president of product management, che andrà in YouTube. Twitter ha anche annunciato che cercherà un chief marketing officer (una figura che secondo molti avrebbe già dovuto avere in azienda).

NOVITA’ DI PRODOTTO

Chi resta ancora saldamente al suo posto, nonostante le sfide, è invece Kevin Weil, head of product di Twitter dallo scorso ottobre. Prima di lui il ruolo è stato coperto da Daniel Graf, executive proveniente da Google Maps, e prima ancora da Michael Sippey, tutti durati solo pochi mesi. La quadratura del cerchio che nessuno finora a trovato è come migliorare il prodotto core di Twitter facendo crescere in modo consistente la sua base di utenti.

Weil ha già firmato novità quali la homepage dedicata per gli utenti non registrati a Twitter, la riproposta nella timeline dei tweet più popolari che l’utente potrebbe non aver visto, la funzionalità che permette di mandare messaggi diretti a più persone, l’arricchimento dei tweet con foto, video e Periscope (l’applicazione per trasmettere video in diretta da smartphone), che secondo Weil rappresenta una grande opportunità. Twitter pensa anche al futuro collegamento tra i tweet e le funzionalità commerce.

Ma la futura strategia di Twitter ruoterà tutta intorno al Project Lightning, che rinnoverà la piattaforma mostrando più efficacemente i contenuti che interessano al dato utente nel dato momento. La sostanza è che mentre ora Twitter si basa sul “seguire” determinate persone, presto il focus sarà sul “seguire” gli eventi, dice Weil.

Anche la timeline è destinata a cambiare. Oggi frutto del paziente lavoro di chi ha familiarità con Twitter e si è costruito la sua Twitter experience, la timeline può spaesare chi non ha mai usato il social network dei cinguettii. Per questo in futuro mostrerà automaticamente ciò che all’utente interessa mettendo in primo piano i tweet più rilevanti.

Si tratta di novità che Twitter sta pensando soprattutto per chi non ha mai usato il sito. “Per chi è abituato alla timeline come è sempre stata, non introdurremo grandi modifiche”, assicura Weil. “Ma per chi non ha mai twittato, o per chi è su Twitter ma non lo conosce a fondo e non segue molte persone capaci di creargli una timeline significativa, miglioreremo la nostra capacità di portare i contenuti che sono davvero rilevanti nel momento presente”.

Project Lightning è considerato promettente dagli analisti: secondo Sarah Hindlian, software e Internet analyst di Brean Capital, i cambiamenti introdotti finora da Twitter sono stati solo tentativi di rincorrere i trend del mercato, non vera innovazione, mentre Project Lightning potrebbe finalmente migliorare la user experience e ridare slancio alla crescita degli utenti.

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