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Che cosa sta succedendo a Rolls-Royce

È un momento delicato per Rolls-Royce Holdings. Da un lato la multinazionale britannica si contende con un altro colosso dell’aerospazio, l’americana General Electric, una commessa di diverse centinaia di milioni di euro per realizzare i motori delle nuove navi della Marina militare incluse nella cosiddetta Legge Navale. Dall’altro il gigante d’Oltremanica ha lanciato ieri il secondo profit warning dell’anno e sulla Borsa di Londra ha chiuso in calo del 6,3% a 802,50 pence dopo essere arrivato a perdere quasi il 9% nel corso delle contrattazioni di giornata.

La multinazionale britannica – spiega Milano Finanza – ha in particolare “deciso di sospendere il programma di buyback in corso a causa delle performance negative finora registrate e ha posto l’accento sull’impatto negativo per quest’anno e per il 2016 della debolezza della domanda nei suoi segmenti di riferimento”. Rolls-Royce, aggiunge il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi, per motivare la debolezza delle attività ha in particolare citato “il rallentamento della domanda per i motori per aerei e mezzi navali, che sta pesando in modo non previsto sul conto economico”.

La situazione sarebbe stata alla base il 18 maggio scorso dell’annunciato taglio di 600 unità, per un totale di 2.600 posti di lavoro, alla divisione “marina”, al fine di accelerare i programmi di riduzione dei costi. Pesa non poco sull’industria offshore, infatti, il crollo del prezzo del petrolio che ingessa le vendite dei motori navali, aggiungendosi alle difficili sfide che Warren East, nuovo amministratore delegato del gruppo, si troverà ad affrontare.

LE DICHIARAZIONI UFFICIALI

«Abbiamo annunciato che potremo accelerare i programmi di riduzione dei costi nel nostro business Marine e ridurre il numero di dipendenti di ulteriori 600, entro la fine di quest’anno, in risposta alle difficili condizioni del mercato», ha dichiarato la società in un comunicato. «Il business Marine impiega circa 6.000 persone in 34 paesi, e mentre le riduzioni saranno globali, circa la metà sarà in Norvegia, dove si trova la maggior parte dei dipendenti e impianti di produzione», si legge ancora nella nota.

LA NOMINA DI WARREN EAST

La Rolls-Royce aveva nominato East come nuovo amministratore delegato lo scorso 22 aprile con un annuncio a sorpresa dopo che una serie di casi che avevano messo eccessivamente sotto pressione John Rishton, in carica dal 2011. Lo scorso anno Investec Ltd. aveva chiesto alla Rolls-Royce di prendere in considerazione la scissione dell’unità di terra da quelle marine il cui quartier generale è a Ulsteinvik in Norvegia: un’altra questione che Warren East dovrà esaminare quando subentrerà a Rishton nel mese di luglio.

LA DIVISIONE DELLE UNITÀ DI TERRA E DI MARE

La divisione dei due comparti permetterebbe alla società britannica di concentrarsi sul core business aereo, dove la produzione del motore Trent XWB per l’A350 si è intensificata. I costi della ristrutturazione saranno ponderati nel primo semestre e Rolls-Royce stima che i vantaggi della stessa saranno quantificabili nel corso dell’anno. L’azienda ha aggiunto che nel 2015 i profitti al lordo delle imposte da 1,4 a 1,55 miliardi di sterline rimarranno invariati. All’inizio degli anni 2000, Rolls-Royce aveva acquisito Vickers, un’altra società inglese che aveva a sua volta inglobato il business dell’equipaggiamento marittimo del gruppo Ulstein, dunque la base del business norvegese.

LA COMMESSA DELLA MARINA MILITARE

Solo tre mesi fa la cosiddetta “Legge navale” aveva determinato una commessa per la costruzione di 14 nuove navi ad altissima tecnologia della Marina Militare nell’ambito della progressiva sostituzione di 51 unità della sua flotta e Rolls-Royce è in corsa per aggiudicarsela così come anche l’americana General Electric. L’azienda ha proposto come sistema di propulsione, per questa commessa, il suo MT30, già utilizzato nelle navi da combattimento Freedom-Class della Marina statunitense e costruite dalla Lockheed Martin nella sede della Marinette Marine, società del Wisconsin di proprietà della stessa Fincantieri.

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