Continua il reportage GenderSensivity con un’intervista al Senatore Sergio Lo Giudice sul tema dei diritti degli omosessuali e dell’approvazione del DDL Cirinnà.
Senatore Lo Giudice, dopo tanti rinvii il DDL Cirinnà è stato calendarizzato. Giusto nel periodo estivo. Teme imboscate in aula o è fiducioso?
Credo che questa volta, dopo gli stop and go delle precedenti legislature, stiamo andando davvero verso l’approvazione di una legge. Ogni passaggio sarà ancora pieno di difficoltà, dai 1600 emendamenti ostruzionistici in commissione giustizia ad eventuali voti segreti in aula, fino alla scommessa di riuscire ad approvare in Senato un testo che possa poi essere votato dalla Camera senza ulteriori modifiche. Tuttavia sento che il sostegno del PD all’approvazione rapida della legge stavolta c’è e la maggioranza parlamentare pure. Perciò sì, dopo tanto tempo questa volta posso dire di essere fiducioso.
Dopo l’approvazione tramite Referendum dei matrimoni omosessuali in Irlanda, la sentenza della Corte Suprema negli USA e la condanna da parte dell’Europa all’Italia per la totale mancanza di un sistema di tutele per le persone lgbt, non pensa che questa proposta sia troppo tiepida?
Lo penso, e lo pensavo anche prima di questi tre fatti, tanto che dal 2013 ho lavorato per mandare in aula il mio disegno di legge 14 sul matrimonio egualitario. Ma so anche che oggi non sarebbe facile una maggioranza parlamentare su quella proposta, per cui approviamo in fretta le unioni civili e poi ripartiamo all’attacco sull’estensione del matrimonio civile, come accade in 14 Paesi europei, in tutti gli Stati Uniti e persino in tutti i grandi paesi a cultura cattolica, Italia esclusa.
Come vi porrete rispetto alla controproposta avanzata da Sacconi e Pagano? Ed NCD, l’alleato di governo, voterà la proposta del PD?
La proposta di Sacconi di riconoscere alcuni tiepidi diritti ai singoli componenti di una coppia dello stesso sesso é irricevibile e non sarebbe considerata una risposta sufficiente alle sue richieste dalla stessa Corte Costituzionale, che da cinque anni spinge perché il parlamento vari una legge sulle copie gay e lesbiche, e non sui singoli individui . Da NCD mi aspetto che smetta l’ostruzionismo, inaccettabile dato che si tratta di diritti fondamentali dei cittadini, e si confronti nel merito della proposta.
Il PD in questi anni ha fatto tanti proclami sui diritti civili, lei ha un’esperienza forte nell’ambito associativo, ad oggi cosa pensa sia stato fatto in più di concreto su questo tema? Ci sarà mai tempo per un vero matrimonio egualitario?
Il Pd sconta uno storico ritardo, suo e dei suoi partiti fondatori, su questo tema. Oggi ha l’occasione di invertire quella rotta. Domani sono certo che non potrà a sottrarsi al tema del riconoscimento dell’uguale accesso al matrimonio, com’è nel programma di tutti gli altri partiti europei aderenti al PSE. Nel 2017 ci sarà il congresso del partito: sono curioso di vedere chi si presenterà a quell’appuntamento senza inserire questo punto nel proprio programma politico.