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FCA, General Motors e non solo. Perché gli hacker ora attaccano le automobili

Per i prossimi anni il mercato mondiale delle automobili ha deciso di puntare su Internet, con colossi del calibro di General Motors e Fiat Chrysler intenzionati ad investire miliardi di dollari nel settore. Un nuovo mercato appetibile non solo per le industrie, ma anche per le schiere di hacker sparsi per il globo.

APRIRE L’AUTO CON UN CLICK

L’ultima notizia in ordine di tempo riguarda proprio GM e le automobili dotate del sistema Onstar. Possono essere localizzate, aperte, avviate ed anche spente con un click sul telefonino, sia da parte del legittimo proprietario, sia da parte di qualsiasi altra persona che abbia un kit come quello realizzato da un hacker, Samy Kamkar, che ha spiegato come fare in un video. Per l’uomo è sufficiente essere vicino al proprietario dell’auto mentre usa l’app Remotelink per la gestione remota dell’auto ed intercettando la comunicazione è possibile prendere il controllo del veicolo. In pratica il sogno di qualsiasi ladro di automobili.

OPPURE SPEGNERLA A DISTANZA

L’aspetto più preoccupante, però, non riguarda il furto dell’auto, ma le implicazioni per la sicurezza. Una volta entrati in possesso delle credenziali per accedere al sistema di controllo remoto dell’automobile, è possibile fare ben altro, anche spegnerne improvvisamente il motore o conoscerne in ogni istante la posizione.

MEGLIO ASPETTARE L’AGGIORNAMENTO

Ora la GM è già in contatto con il ricercatore che ha pubblicato la notizia per cercare di risolvere il problema, che non riguarda tanto l’auto quanto l’app sviluppata per il controllo dell’auto. Al momento l’unico modo per proteggersi da questa vulnerabilità è di non usare l’app fino a quando non verrà rilasciato un aggiornamento di sicurezza.
Nelle ultime ore, il portavoce dell’azienda Terrence Rhadigan ha annunciato che l’azienda è lavoro per preparare un aggiornamento dell’app che sarà pronto “in pochi giorni”. E mel frattempo il ministero dei trasporti Usa ha aperto un’inchiesta per fare luce sul problema. L’app in questione risulta infatti scaricata da circa 3 milioni di persone su sistemi Apple IOS e Android.

OLTRE UN MILIONE DI VEICOLI DA REVISIONARE

È andata peggio a Fiat Chrysler, che solo pochi giorni fa ha dovuto richiamare 1,4 milioni di veicoli dopo che esperti di sicurezza informatica hanno evidenziato una grave vulnerabilità con una Jeep Cherokee. La falla ha consentito di avere il controllo remoto del veicolo mentre questo viaggiava ad oltre 100 km all’ora. Anche in questo caso il ministero dei trasporti USA ha aperto un’inchiesta allargandola ad altri modelli (Dodge Viper, Ram pickups, Cherokee SUV, Dodge Durango, Dodge Challengers).

AGGIORNAMENTO ANCHE FAI-DA-TE

Alcuni produttori, tra cui Bmw e Tesla Motors, sono in grado di aggiornare il software del veicolo via etere e molto rapidamente. Fiat ha invece deciso di spedire una chiavetta Usb a tutti i suoi clienti, almeno quelli in grado di effettuare la procedura autonomamente.

FENOMENO NUOVO

L’hacking sulle auto è un fenomeno relativamente nuovo, ma sta evolvendo ad un ritmo spaventosamente rapido. Mentre solo due anni fa ricercatori di sicurezza stavano ancora cercando di capire esattamente come funzionassero l’elettronica e le comunicazioni interne in veicoli, ora hanno scoperto un metodo per compromettere alcune vetture in remoto e fare cose come disabilitare la trasmissione o controllare lo sterzo e i freni. “Le automobili di oggi sono essenzialmente dei computer su ruote, e l’ultima cosa di cui un automobilista in viaggio dovrebbe preoccuparsi è di trovare un hacker lungo il viaggio”, ha spiegato Fred Upton, presidente repubblicano della commissione Casa, energia e commercio.

LEGISLAZIONE ASSENTE

Anche i legislatori hanno iniziato a prendere atto dei problemi di sicurezza che riguardano i veicoli. Due senatori Usa hanno presentato una nuova legge che stabilisce alcune norme minime di sicurezza e di privacy per i veicoli. “Gli automobilisti non devono essere costretti a scegliere tra l’essere connessi e l’essere protetti”, ha detto il senatore Ed Markey, uno dei promotori del nuovo disegno di legge. “Abbiamo bisogno di regole chiare, che proteggono le auto dagli hacker e le famiglie da chi traccia i loro dati” e stabiliranno “standard minimi e regole di trasparenza per proteggere i dati, la sicurezza e la privacy dei conducenti nell’era di veicoli sempre connessi per garantire la sicurezza di auto nel 21° secolo”.

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