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La Cina svilisce la moneta per scaldare il manifatturiero

OBOR, cina venezie

CINA

La Cina ha fatto deprezzare il renminbi da 6,2091 a 6,3235 contro dollaro. Si tratta del livello più alto dal settembre 2012. La svalutazione del cambio operata oggi è un tentativo di ridare fiato al settore manifatturiero, che sta soffrendo la perdita di competitività seguita al rafforzamento del dollaro statunitense contro yen ed euro. I dati di interscambio commerciale evidenziano da mesi una tendenza di forte rallentamento dell’attività economica in Cina, apparentemente la più pesante dai tempi della grande recessione globale del 2008-09.

GERMANIA

L’indice ZEW potrebbe scivolare ancora ad agosto, a 28,5 da 29,7 di luglio. L’indice sulle attese resterebbe superiore alla media di lungo termine. Il giudizio sulla situazione corrente potrebbe continuare a salire a 64,9 da un precedente 63,9. Il minor ottimismo prospettico in presenza di un miglioramento della condizione corrente sarebbe coerente con i risultati emersi dall’analoga indagine Sentix.

STATI UNITI

Lockhart (Atlanta Fed) ha dichiarato ieri che “l’economia ha fatto grandi progressi e si sta avvicinando a una norma accettabile”; perciò, “è molto incline” a sostenere un rialzo dei tassi alla riunione di settembre. In seguito, i rialzi saranno “graduali”, aggettivo che ha interpretato come un po’ più frequente che un rialzo ogni due riunioni. Fischer (vicepresidente Fed) è stato più vago, affermando che i tassi non potranno rimanere così bassi “per sempre” e che l’economia si sta avvicinando alla piena occupazione ma con inflazione molto bassa. L’unica voce esplicitamente contraria a un rialzo in settembre finora è stata quella di Charles Evans (Chicago Fed).

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