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Perché Google si spacchetta

Google, si cambia. Il colosso di Mountain View ha annunciato una nuova struttura societaria che separa l’attività di ricerca sul web, YouTube e le altre società internet dalle divisioni di ricerca e investimento. La nuova struttura societaria prevede la nascita di “Alphabet”, la nuova holding. Il motore di ricerca diventerà parte di una nuova società contenitore, Alphabet, da cui sarà controllato al 100% e che lo sostituirà in Borsa.

I VERTICI

“Possiamo essere più trasparenti”, scrive Page, che sarà amministratore delegato di Alphabet, con il cofondatore Sergej Brin come presidente. Nuovo Ceo di Google sarà invece Sundar Pichai (nella foto)  (Ft). L’obiettivo, scrive il New York Times, è mettere ordine all’interno di un agglomerato di attività diventato troppo ampio.

COSA CI SARA’ IN ALPHABET

Sotto l’ombrello di Alphabet, insieme a Google, finiranno i business più laterali del gruppo, dal biomedicale (Calico) all’automazione (Nest), agli investimenti in startup (Google Venture), ognuno con una dirigenza propria. Sotto il controllo diretto di Google resterà invece il nucleo di attività legate al motore di ricerca e alla pubblicità, compresi YouTube e Android. L’architettura sarà simile a quella di Berkshire Hathaway, la scatola in cui Warren Buffet sistema tutte le sue partecipazioni.

CHE COSA HA DETTO PAGE

”La G sta per Google. Come io e Sergey abbiamo scritto 11 anni fa ‘Google non è una società convenzionale. E non vogliamo che lo diventi”. In questo ambito vi abbiamo detto di aspettarvi ‘piccole scommesse in aree che potrebbero sembrare speculative o addirittura strane se confrontate con le attivita’ attuali”’, afferma Page sul blog di Google, sottolineando che i due fondatori ”hanno fatto cose che sembravano da pazzi allora. Molte di queste cose hanno ora piu’ di un miliardo di utilizzatori, come Google Maps, YouTube, Chrome e Android. E non ci siamo fermati. Stiamo ancora tentando di fare cose che altri pensano siano da pazzi e delle quali noi siamo molto contenti”.

Leggi tutte le strategie (e le incognite) della nuova holding Alphabet

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