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Perché la produzione industriale è fiacca

In giugno, la produzione industriale è stata molto più debole di quanto fosse previsto (-0,3% m/m): la variazione m/m della serie destagionalizzata è stata di -1,1%, mentre la serie corretta per i giorni lavorativi è di 0,3% inferiore al livello del giugno 2014.

Tutti i raggruppamenti sono calati rispetto a giugno, più marcatamente i beni intermedi (-1,7%) e i beni strumentali (-1,3%) rispetto a energia (-1,0%) e beni di consumo (-0,8%). Fra i settori, soltanto 6 registrano ancora una variazione tendenziale positiva, mentre 1 è stabile rispetto al giugno 2014 e 9 presentano livelli di produzione più bassi: un netto passo indietro rispetto al quadro fornito in maggio.

Non bisogna essere troppo precipitosi nel trarre implicazioni dai numeri di oggi: molti fattori suggeriscono che il trend di fondo è di ripresa. Come nota Istat, d’altronde, giugno è stato un mese molto delicato per la produzione industriale a causa della festività nazionale del 2 giugno, che quest’anno è caduta di martedì: il ‘ponte’ festivo potrebbe aver causato una chiusura di stabilimenti sufficiente a vanificare il rimbalzo della produzione ‘grezza’ atteso in giugno.

Se tale interpretazione è corretta, dobbiamo attenderci un forte rimbalzo della produzione industriale in luglio. Peraltro, il mese di luglio dovrebbe essere favorito anche dalla crescita dei consumi elettrici, sostenuti dal clima significativamente più caldo rispetto alla norma stagionale.

Il secondo trimestre si chiude con un incremento della produzione industriale di 0,4% rispetto al primo, coerente con la nostra previsione di una crescita di 0,2-0,3% t/t. Il ‘trascinamento’ al terzo trimestre è negativo, ma riteniamo che sarà compensato dal probabile rimbalzo di luglio. Come avevamo avvisato a inizio settimana, i dati estivi rischiano di essere molto volatili, e dovranno essere valutati nel loro complesso piuttosto che singolarmente.



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