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Pure in Germania s’ammoscia la crescita del Pil? Report Intesa Sanpaolo

La seconda stima conferma una crescita del PIL nei mesi primaverili di 0,4% t/t, solo in modesta accelerazione rispetto allo 0,3% t/t di inizio anno. Su base annua, il PIL è cresciuto di 1,6% a/a. Il dettaglio mostra un preoccupante rallentamento della domanda interna che ha stagnato in primavera, dopo essere cresciuta di 0,6% t/t nei mesi invernali. Le scorte hanno sottratto 0,3% t/t.

La crescita tedesca torna, quindi, ad essere sostenuta interamente dalle esportazioni nette che contribuiscono per +0,7% t/t alla dinamica trimestrale del PIL, in netta accelerazione rispetto all’ultimo anno e mezzo quando il contributo è stato in media nullo. La debolezza della domanda interna è spiegata da un andamento decisamente deludente degli investimenti in macchinari che si contraggono di -0,4% t/t, in netta frenata dopo il +1,7% t/t di inizio anno.

Rallenta anche la spesa per consumi delle famiglie 0,2% t/t dopo 0,4% t/t di inizio anno, rivisto al ribasso di due decimi. Il dato dalla Germania conferma che ancora una volta il clima di incertezza sulle prospettive della domanda globale e sul quadro geopolitico pesano sulle decisioni di spesa di imprese e famiglie.

I dati per i mesi estivi sono misti ma è difficile che il PIL possa accelerare significativamente dai ritmi del 2° trimestre. Il PIL, quindi, crescerà al meglio di 1,7% nell’anno in corso.

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