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Vi racconto che cos’è SelfieWealth

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class Editori, pubblichiamo l’articolo di Mauro Romano uscito ieri sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi

“Abbiamo inventato il miglior cacciatore di Alpha, cioè degli extra rendimenti, della Fintech”. Da due giorni la app, tutta made in Italy, SelfieWealth è scaricabile dai due principali store, quello di Google e quello di Apple, ed è la prima soluzione del cosiddetto Robo Advisor market che permette agli investitori di comporre portafogli finanziari con un elevato livello di diversificazione per tipologia di singoli titoli, per geografia e per asset class.

“Non siamo i primi ad entrare nel mercato del robo-wealth-management, ma siamo i primi ad offrire un data base di oltre 50mila titoli tra i quali il nostro motore proprietario di asset al location sceglie per comporre il portafoglio ottimale”, spiega Edoardo Narduzzi fondatore e finanziatore della startup. Quello dei robo-advisors è un mercato in crescita accelerata destinato a passare, secondo una ricerca di MyPrivatebanking, dai 14 miliardi di dollari di fine 2014 ai 255 miliardi under management stimati per il 2020.

Come è nata l’idea di business di SelfieWealth?

Lavorando per quattro anni nel mercato B2B sviluppando motori automatizzati di asset allocation al servizio degli intermediari finanziari. Abbiamo potuto affinare un motore proprietario e verificare sul campo la sua capacità di battere il mercato, cioè di performare meglio del benchmark di riferimento. L’obiettivo era quello di creare un innovativo cacciatore di Alpha finanziario a portata di touch per tutti gli investitori interessati ad una gestione attiva del loro patrimonio. Non i Btp people o gli ETF people per intenderci.

Quali sono i punti di forza della vostra app?

La semplicità di uso, perché pensata per gestire tramite un tablet un portafoglio complesso: l’investitore viene collocato lungo la frontiera efficiente del mercato dei capitali e lì, con un semplice touch sullo schermo, può scegliere la diversificazione ottimale suggerita sulla base delle sue preferenze di rischio e di rendimento. Facciamo, poi, un utilizzo intelligente dell’infografica per permettere di comprendere semplicemente a chiunque strategie di investimento anche molto complesse, e mettiamo a disposizione una logica di navigazione da social media. Eppoi il nostro motore proprietario.

Come funziona il vostro motore proprietario?

R: Per ogni titolo abbiamo individuato i venti diversi parametri più significativi per calcolarne la probabilità di rialzo o di ribasso e sulla base di questi risultati, aggiornamenti costantemente, il motore modifica l’asset allocation ottimale e suggerisce gli aggiustamenti di portafoglio in termini di vendite o acquisti da dover effettuare. E’ un motore auto apprendente pensato e realizzato per migliorarsi mentre opera. Oggi abbiamo una profondità di analisi di 15 anni che utilizziamo anche per fare dei back test al servizio del singolo investitore.

Ma come le è venuto in mente di investire anche in SelfieWealth?

La disintermediazione è una tendenza irreversibile della finanza contemporanea non solo perché c’è una tendenza al low cost nelle fees. Lo snodo è rappresentato dalla capacità di processare dati e informazioni in tempo reale e di proiettarne gli effetti sui singoli titoli. Serve un robot perchè anche il più bravo guru non è più nella condizione di, non dico calcolare, ma neppure immaginare le correlazioni in gioco. Eppoi questa tra le tante aziende finora fatte è quella che sento intellettualmente più vicina a me, visto che nasco giornalista finanziario.

Come sta andando il 2015 delle altre imprese nelle quali detiene partecipazioni?

Bene. Techedge sta crescendo del 30% soprattutto all’estero. Vetrya ha numeri favolosi che la proiettano naturalmente verso il mercato internazionale. Mashfrog raggiungerà i 10 milioni. E nelle startup si stanno formando tanti giovani che tra qualche anno mi daranno un lavoro. E così anche quest’anno un centinaio di nuovo posti di lavoro a valore aggiunto li creeremo anche se l’economia italiana va meno bene di quanto dovrebbe e le riforme di Renzi sono troppo lente e troppe poche.

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