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Lo sapete che in Arabia Saudita si decapita chi critica la monarchia?

Morirà decapitato e crocifisso. La colpa è stata quella di avere criticato apertamente la monarchia assoluta in Arabia saudita. Il giovane arrestato a febbraio del 2012 durante una manifestazione in provincia di Qatif è stato condannato a morte dopo che il tribunale saudita ha respinto l’appello.

Si chiama Ali Mohammed al-Nimr (foto dal profilo Facebook), ha 20 anni, e l’accusa formale è “partecipazione a manifestazioni illegali, possessione di armi e lancio di bombe molotov contro la polizia”. Al-Nimr aveva 17 anni quando è stato detenuto durante una protesta contro il regime saudita. Il quotidiano Middle East Monitor sostiene che il giovane è stato torturato e costretto a firmare una falsa confessione.

Secondo l’International Business Times, il ragazzo è nipote dello sceicco Sheikh Nimr al-Nimrm, un leader religioso in Arabia saudita che è stato condannato a morte nel 2014. Come ricorda il Washington Times, Sheikh Nimr al-Nimr è stato accusato di “terrorismo e di fare la guerra a dio” con i suoi discorsi durante le proteste contro il governo a Qatif. La polizia ha represso le manifestazioni durante la Primavera araba in Tunisia, Egitto e Libia.

Attivisti e rappresentanti dell’opposizione sostengono che la decisione contro il giovane fa parte del piano di eliminazione di tutta la linea di successione di Mohamed al Nimr. Il processo sembra non avere rispettato le norme del Diritto internazionale. Sui social network è stata lanciata la campagna #FreeNimr, ma senza buoni risultati. Ali Mohammed al-Nimr sarà crocifisso e decapitato, come indica la sentenza, e la famiglia non sarà avvertita prima, come prevede la legge saudita.

La repressione in Arabia Saudita è nota. Non sono solo le donne ad avere una serie di divieti dettati dalla legge islamica, ma anche i cittadini maschi. Il rifiuto delle autorità saudite di accogliere immigranti si basa, secondo il Deutsche Wellesu un fattore politico: “Se danno asilo ai rifugiati siriani, la monarchia saudita ha paura che la popolazione cominci a identificarsi con quelle richieste di valori democratici. Inoltre, le posture liberali dei musulmani siriani potrebbero entrare in conflitto con gli ultraconservatori dell’Arabia Saudita”. Per questo motivo la solidarietà dell’Arabia saudita si limita alle donazioni. Altrove.



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