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Bavaglio sì, bavaglio no. Baruffe sulle intercettazioni alla Renzi

Di Spin

Ecco “7su7″, la rassegna stampa ragionata del team di comunicazione strategica SPIN (Strategy Politics Image Newsmaking)‎

A fare da padrone delle prime pagine sono ancora due notizie: la visita di Papa Francesco in America e lo scandalo Volkswagen. Inoltre: proseguono le trattative interne al Pd; Confalonieri visita in carcere Dell’Utri; bufera giudiziaria sulla banca popolare di Vicenza e indagato il re del prosecco, Zonin; oggi alla Camera il via libera alla nuova legge sulle intercettazioni; sì al ricorso di Fede e Minetti, tutto da rifare il processo Ruby bis. Il Fatto Quotidiano accusa il sindaco Marino: spese di lusso in un hotel del centro a carico del Comune.

Riforme

Nuovo Senato. Da segnalare sul Corriere della Sera l’intervista di Dino Martirano a Luciano Violante che spiega, tra l’altro, come «i punti deboli del testo vanno oltre la questione del listino». Intanto Renzi annuncia di voler dare il via a un tour per sostenere la riforma. Ne scrive nelle medesime pagine Marco Galluzzo.

Intercettazioni. Ancora Martirano spiega la differenziazione delle posizioni. Per il ministro della Giustizia, Orlando, non c’è alcun bavaglio. I grillini e Sel, al contrario, parlano di «bavaglio». Interessante – sottolinea il cronista del giornale di via Solferino – la cancellazione dell’udienza-filtro e l’affidamento al giudice della valutazione dei criteri per l’inserimento delle intercettazioni nell’ordinanza. In proposito, nelle stesse pagine, può essere interessante leggere Luigi Ferrarella che si occupa della trasparenza e delle informazioni da una prospettiva eminentemente giornalistica.

Politica

Vediamo prima le fibrillazioni in area centro destra: l’ex ministro (Ncd) Nunzia De Girolamo ritorna in Forza Italia. Contemporaneamente i senatori azzurri Amoruso e Auricchio – quest’ultimo intervistato da Giuseppe Alberto Falci per Repubblica – vengono dati per acquisiti dal gruppo di Verdini. Ne scrivono tra gli altri Tommaso Labate sul Corsera e Amedeo La Mattina su La Stampa. E Francesco Cramer sul Giornale.

Su Repubblica, Carmelo Lopapa intervista Gianni Cuperlo che rivendica il suo ruolo nella mediazione interna al partito democratico e dice: ha sbagliato Bersani a non venire in direzione. Sempre sul quotidiano diretto da Ezio Mauro, Sebastiano Messina mette in evidenza la posizione del presidente del Senato Grasso: «rischio di abusi alla Costituzione. Niente bassezze».

Giustizia

Francesco Verderami per il Corsera intervista Confalonieri dopo la visita in carcere, a Parma, a Marcello Dell’Utri: «dopo la sentenza Contrada cambia tutto, ora dategli giustizia. È in carcere da 18 mesi e ha perso 15 chili».  Molto intensa.

Vittorio Macioce sul Giornale scrive della condanna di Bossi per vilipendio al Capo dello Stato e pone l’interrogativo: in questo caso il diritto all’opinione invocato da alcuni per Erri De Luca non vale?

Economia

Su La Stampa, Giuseppe Bottero si occupa della truffa di 11 milioni di auto di cui è accusata l’azienda tedesca. Il gruppo accantona 6,5 miliardi per sostenere le spese, ma lo scandalo si allarga e intanto il titolo perde in due giorni il 35%. Nelle stesse pagine si scrive del «professore manager che sognava di superare Toyota. Nei suoi otto anni il fatturato è raddoppiato ma sarà ricordato per questo scandalo». Sul caso Volkswagen, Antonio Cianciullo per Repubblica intervista il ministro dell’Ambiente, Galletti, che si dice pronto a bloccare nel mercato nazionale la vendita di veicoli tedeschi. Controcorrente il professor Franco Battaglia sul Giornale: «finitela con l’ecoballa dei controlli sulle emissioni. La frode ambientalista si ritorce contro la Germania». Giovanni Boggero per il Foglio prova a vedere la crisi dalla prospettiva di Berlino.

Sul Giornale l’economista Francesco Forte vede problemi per la locomotiva dell’auto applicata alla ripresa economica dopo il caso della truffa della casa automobilistica tedesca. La medesima preoccupazione manifestata anche dall’economista Bruno Villois su Libero.

Vittoria Puledda su Repubblica si occupa dell’inchiesta sulla banca popolare di Vicenza e in particolare su Gianni Zonin che già aveva tentato alcune scalate bancarie. Accuse di aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza su una serie di attività finanziarie.

Nella rubrica del Corriere, Sussurri e Grida, la notizia che Alverà, ex delfino di Scaroni, ha dato le dimissioni dall’Eni «nonostante il buon rapporto con Descalzi». Il giornale riprende il quotidiano online Lettera43, diretto da Paolo Madron, che lo accredita verso Finmeccanica.

Religione

Intervista fotocopia a Papa Francesco pubblicata dai grandi giornali: «io comunista? Seguo solo la chiesa. Con Fidel abbiamo parlato di quanto i gesuiti lo facevano lavorare». Da segnalare quella di Andrea Tornielli su La Stampa.

Esteri

Federico Rampini su Repubblica scrive: «prove di disgelo Cina-Usa. Inizia il viaggio negli Stati Uniti del presidente cinese che però non farà sconti su cyber guerra e diritti umani. Una visita storica».

Catturati in Francia due leader baschi. Per Madrid è la fine dell’Eta. Se ne occupa Mimmo Cándito su La Stampa. Sarebbe giunta insomma al capolinea la storia dello scontro politico condotto come lotta armata.

Interessante articolo di Luigi Guelpa sul Giornale a proposito dello sviluppo della metropolitana di Addis Abeba paragonata a quella dell’Italia.

Ancora per il Giornale, Livio Caputo scrive di Netanyahu in visita da Putin per un’alleanza anti terrore. D’altro canto per Daniele Raineri su Il Foglio «il piano americano di sgretola in Siria, mentre quello russo è sempre più chiaro».


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