Diventare un punto di riferimento a livello internazionale nella ricerca biomedica anche mettendo a disposizione (e a reddito…) di istituzioni scientifiche e imprese i propri laboratori e servizi ad alto contenuto tecnologico.
E’ questa la sfida che ha vinto Biogem (Biologia genetica e molecolare): una società consortile nata ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino, da CNR, Stazione zoologica “Anton Dohrn” di Napoli, Consorzio per l’Area di Ricerca di Trieste, Universitá “Federico II” di Napoli, Universitá di Milano-Bicocca, Universitá del Sannio, Universitá di Foggia, Universitá Suor Orsola Benincasa di Napoli, Lumsa di Roma, Camera di Commercio di Avellino e Comunità Montana dell’Ufita.
Protagonista di questo successo è l’ex Ministro all’Università e Ricerca Scientifica e presidente di Biogem Ortensio Zecchino che la settimana scorsa ha inaugurato i nuovi spazi della struttura con i due ex presidenti della Regione Campania Antonio Bassolino e Stefano Caldoro che hanno sostenuto con la sana logica della continuità amministrativa la nascita di Biogem.
Dimostrazione di come quando l’interesse comune viene messo al centro i risultati si ottengono…
“Biogem – ha dichiarato Zecchino in un’intervista a Il Mattino – adesso è veramente al completo. Sono stati inaugurati otto nuovi laboratori, un incubatore d’ impresa per accogliere realtà imprenditoriali innovative, un edificio polifunzionale per i servizi didattici e culturali, con una nuova sala ottagonale.
Con il potenziamento degli spazi, Biogem diventerà l’unico centro del Mezzogiorno a poter effettuare ricerche in campo farmacologico secondo lo standard GLP determinato dal Ministero della Salute.”
Biogem è un segnale di come si possano avere eccellenze nel Mezzogiorno che sanno farsi valere nel mondo.
Un modello per un Sud troppo spesso povero di buone idee e classe dirigente.
