Martedì scorso la direzione del PD ha raggiunto un compromesso al ribasso che si è tradotto nell’emendamento all’art. 2 della legge di riforma del Senato espressione del peggior doroteismo politico.
Resta intatta una legge elettorale super truffa peggio della famigerata Legge Acerbo. Stia attento il “giovin signore fiorentino”, ché “il diavolo fa le pentole e non i coperchi”. Non raggiungesse la quota prevista (tema da sottoporre, come per il porcellum, al giudizio della corte costituzionale) al ballottaggio potrebbe avere qualche spiacevole sorpresa…
Ora si è aperta la sarabanda al Senato con relativa transumanza di senatori per far passare a colpi di maggioranza, espressione di un indecente trasformismo politico, nientemeno che la riforma della Costituzione.
Farlocca la maggioranza e farlocco un parlamento di eletti con una legge elettorale, il porcellum, dichiarato incostituzionale. Non solo è finito lo stato di diritto da un pezzo in Italia, ma ora sta consumandosi ogni parvenza di democrazia.
Ai tempi di Togliatti, Longo e Berlinguer nel vecchio PCI c’erano voci fuori dal coro, come quelle di Pietro Ingrao a sinistra e di Giorgio Amendola a destra, che non tacevano. Ora anche tra gli eredi del vecchio PCI ci sono solo “mezzommini e ominicchi”. Per non parlare di Area Popolare.
E’ tempo di scendere in piazza anche noi popolari e “DC non pentiti”. Questa indecente anomalia di un governo e di un parlamento senza legittimazione deve finire!
Ettore Bonalberti