Marco Balzano, 37 anni, milanese, professore di Liceo, con il romanzo “L’ultimo arrivato” edito da Sellerio, vince la 53^ edizione del Premio Campiello, ottenendo 117 voti sui 282 inviati dalla Giuria dei Trecento Lettori Anonimi. Al secondo posto con 75 voti si è classificato Antonio Scurati, “Il tempo migliore della nostra vita” (Bompiani), al terzo con 35 voti Carmen Pellegrino, “Cade la terra” (Giunti), al quarto con 34 voti Paolo Colagrande, “Senti le rane” (Nottetempo), al quinto con 21 voti Vittorio Giacopini, “La Mappa” (Il Saggiatore).
Durante la finale, svoltasi sabato 12 settembre nel Gran Teatro La Fenice di Venezia e condotta da Neri Marcorè e Geppi Cucciari, Marco Balzano ha detto: “E’ un momento di grande felicità, ringrazio mia moglie e mia figlia, il mio editore e le persone con cui ho lavorato a più stretto contatto. Voglio anche ringraziare le persone che mi hanno aperto le loro porte di casa per raccontarmi le loro storie. Ninetto, il protagonista del mio libro, rispecchia la mia idea di letteratura basata sul realismo”.
L’autore racconta la storia di Ninetto, un ragazzino che vive a San Cono, un piccolo paese della Sicilia, e decide di trasferirsi a Milano dopo la morte della madre e dopo che il padre non riesce più a prendersi cura di lui. Ninetto diventa il simbolo di un fenomeno di massa che è iniziato a partire dalla seconda metà del secolo scorso, ovvero l’emigrazione da Sud a Nord d’Italia di tanti ragazzini indigenti in cerca di lavoro e di fortuna. Le periferie di Milano, i cui condomini sono chiamati “alveari”, sono tristi e grigie e restano povere e abbandonate in un susseguirsi di immigrati, prima quelli meridionali e poi quelli odierni, che scappano da guerre, violenze e carestie.
L’unico punto di riferimento importante per Ninetto è il suo maestro delle elementari, come per sottolineare che, anche nei momenti peggiori dell’esistenza, la sola ancora di salvezza è la scuola.