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Cosa (non) mi succederà ora a Londra

Avendo i propri uffici a Londra da molti anni, interessi e una casa lungo il fiume in quella grigia e colorata città che lo aveva accolto da giovane con pochi soldi in tasca ma tanti sogni e progetti, l’italiano si chiese che cosa stava succedendo nel Paese della musica dei Beatles e della minigonna di Mary Quant. Che il partito Conservatore del primo ministro David Cameron intendesse trasformare il Regno della più longeva HM Regina in un coacervo di biechi antieuropeisti, autoritari e razzisti xenofobi, cultori dell’autarchia, con le bianche scogliere presidiate dalla Royal Navy ed i cieli dalla RAF a difesa dei confini della loro perfida Albione?

Immaginò di come sarebbe stato accolto quando da lì a qualche giorno, sbarcando come tante altre volte a Heathrow o London City Airport, avrebbe dovuto mostrare i propri documenti.  No problem – pensò – avendo pure il passaporto inglese. Già, ma il nome riportato era indiscutibilmente italiano e immediatamente riconducibile alla sua origine straniera. Anzi ricordava immediatamente la capitale del Belpaese e del Prosecco, vino da qualche anno così apprezzato nei pub e nei ristoranti del Regno da superare nelle vendite e sbeffeggiare quello più snob francese.

Lo avrebbero guardato con diffidenza? Addirittura imposto ulteriori controlli sanitari, giungendo persino ad ispezioni corporali? Ed una volta in città, rischiava pure le rimostranze dei londinesi, gelosi e per niente inclini a condividere la loro città con un cittadino italiano e inglese solo d’adozione? E l’eccentrico e scapigliato amico Mayor della Città che farà? Gli toglierà il saluto? Avrebbe avuto comunque il rispetto dei suoi collaboratori britannici? Ed il suo business nell’Isola ne avrebbe risentito, rischiando magari di perdere in pochi attimi quella sicurezza acquisita negli anni?

Quante domande, dubbi, ansie e preoccupazioni si inseguivano nella mente dell’italiano. Tant’è che si svegliò di soprassalto dall’incubo, poi guardò la sua sposa inglese che dormiva accanto a lui e sorrise.

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