Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Antonino D’Anna apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi
Il Papa è cattolico? Se lo chiede il settimanale Usa Newsweek, l’equivalente del nostro Espresso, nel numero in edicola. Se lo chiede direttamente in copertina, precisando che no, a sentire i trafiletti pubblicati da una certa stampa, non si direbbe proprio. Ma lo è, si risponde, anche se ama cercare di attirare conservatori e progressisti, diavolo e acquasanta.
Con un crollo della sua popolarità.
Il settimanale esce con questa copertina (numero del 18 settembre, che pubblichiamo qui accanto) in vista della visita papale negli States che si terrà dal 22 settembre prossimo. E mette sul piatto alcune osservazioni sullo stile del Papa: se da un lato c’è chi bolla come «apertura» il «chi sono io per giudicare?» riferito ai gay, è anche vero – nota Newsweek – che proprio sulle unioni omosessuali nel 2010, da Arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio non ha avuto certo quelle che possono definirsi parole concilianti.
Eppure negli States è esplosa una vera e propria Francesco-mania: magliette con il Papa ritratto come Obama, o marchiate «Atei per Papa Francesco».
Mania che, ricorda Newsweek, non è certo nata immediatamente, anzi: il New York Times ha parlato del neoletto Pontefice come di una «scelta convenzionale», e anche: «Un conservatore teologico di origini italiane che supporta molto vigorosamente le posizioni del Vaticano su aborto, nozze gay e ordinazione sacerdotale delle donne oltre ad altri temi».
Bergoglio, però, ha stupito tutti con un comportamento pieno di fede che – dice Newsweek – «rende superflua la necessità di ricordare quello in cui egli crede». E giù con la rinuncia alle ricche vesti papali, l’adozione della Ford Focus come papamobile, la camera a Santa Marta, fino alle parole sui gay, la vicinanza ai divorziati e la lotta contro riscaldamento globale e sperequazioni del reddito. Newsweek osserva che: «Per degli osservatori perspicaci, Bergoglio è uno scaltro custode dell’immagine del cattolicesimo che è acutamente conscio di come le sue parole e i suoi atti funzioneranno oltre le Sacre Mura».
Conclusione? Lo scollamento tra opinione pubblica e realtà dei fatti è acclarato dai numeri: la popolarità papale – riferisce il settimanale – è scesa nel 2014 dall’89 al 71%, secondo un sondaggio Gallup. Non solo: Bergoglio è sgradito al 55% di chi, in America, è su posizioni politiche conservatrici. Per dire: rispetto ad un anno fa, ha il 27% di critici in più.
Colpa della sua linea che: «Ha promesso troppo ai progressisti dottrinali e politici, ma spaventato i tradizionalisti per i quali la fede dev’essere immune dalle pressioni politiche».
E c’è di più: «Il Papa – scrive Newsweek – è un eccellente comunicatore. Fa l’occhiolino a due diverse fazioni, come un politico che speri di prendere i voti nelle città progressiste con un messaggio e nei sobborghi conservatori con un altro. Entrambe le parti vengono portate a credere che a loro Francesco stia mostrando chi sia veramente».
E siccome l’America è il primo Paese per offerte alla Santa Sede, bisognerà pur tenerne conto. O no?