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Cosa succede in Germania e negli Stati Uniti

GERMANIA

La produzione industriale è rimbalzata di 0,7% m/m a luglio dopo il calo di -0,9% m/m in giugno (nettamente ridimensionato dopo le revisioni rispetto alla stima preliminare di -1,4%). Tenuto conto della revisione al mese precedente il dato è circa in linea con le previsioni.  La produzione di energia avanza di 1,9% m/m dopo il +3,1%m/m di giugno. L’andamento dell’attività nel manifatturiero cresce di solo +0,3% m/m dopo il -1,1% m/m di giugno, la debolezza è spiegata dal calo di produzione nei beni di consumo (-3,7 m/m dopo il 0,3% m/m di giugno). Si contrae anche la produzione di beni intermedi (-0,8%m/m dopo -0,3% m/m). Il dato positivo è il recupero (+2,8%m/m) della produzione di beni capitali dopo il calo di giugno (-2,3% m/m). Il dato di luglio  prospetta un aumento + 0,2% t/t nel terzo trimestre, stesso incremento del 2015.T2, che sarebbe coerente con una crescita del PIL di 0,4% t/t.

FRANCOFORTE

Nowotny (membro austriaco del consiglio direttivo BCE) ha confermato che “un aumento dello stimolo monetario è una possibilità ma al momento non è un argomento di discussione per il Consiglio BCE e non è chiaro se sarà necessario”. Nowotny ha anche ammesso che il programma di acquisto di ABS non ha avuto il successo sperato. Weidmann (Bundesbank) non ha mostrato preoccupazioni per il rallentamento dell’economia cinese, il cui impatto sull’economia tedesca dovrebbe essere limitato, né su un temporaneo calo dell’inflazione area euro in territorio negativo.

STATI UNITI

L’employment report di agosto è solido, anche se la creazione di posti è al di sotto delle attese di consenso. I nuovi occupati non agricoli aumentano di 173mila e i dati dei due mesi precedenti sono rivisti verso l’alto di 44mila. La media di nuovi posti mensili creati negli ultimi 3 mesi è di 221 mila. Il tasso di disoccupazione cala  5,1% da 5,3% e il tasso di occupazione aumenta a 59,4% da 59,3%. Il tasso di disoccupazione allargato scende a 10,3% da 10,4% di luglio. Altri dati positivi sono l’aumento di ore lavorate (+0,3% m/m)  e dei salari orari (+0,3% m/m,+2,2% a/a).

Lacker (Richmond Fed) ha detto che è ora che “la politica monetaria venga allineata al progresso significativo” visto nell’economia.


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