I delegati di tutte le nazioni hanno accolto Papa Francesco con un grande applauso al suo ingresso nell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il primo dei 27 che hanno interrotto il suo discorso, tutto in spagnolo.
Bergoglio è giunto oggi in visita alla sede delle Nazioni Unite a New York pochi minuti prima delle 8.30 (le 14.30 in Italia). Il Pontefice ha avuto prima un incontro riservato con il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, poi ha pronunciato un breve discorso al personale e allo staff dell’Onu, prima di parlare ai rappresentanti delle Nazioni Unite.
Ecco i punti salienti del discorso del Papa. (QUI IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO)
IL RICONOSCIMENTO DELLA CHIESA CATTOLICA ALL’ONU
La Chiesa Cattolica riconosce “l’importanza” dell’Onu e “le speranze che ripone nelle sue attività”, ha detto Bergoglio. “Questa – ha ricordato Bergoglio – è la quinta volta che un Papa visita le Nazioni Unite. Lo hanno fatto i miei predecessori Paolo VI nel 1965, Giovanni Paolo II nel 1979 e nel 1995 e il mio immediato predecessore, oggi Papa emerito Benedetto XVI, nel 2008. Tutti costoro non hanno risparmiato espressioni di riconoscimento per l’Organizzazione, considerandola la risposta giuridica e politica adeguata al momento storico, caratterizzato dal superamento delle distanze e delle frontiere ad opera della tecnologia e, apparentemente, di qualsiasi limite naturale all’affermazione del potere. Una risposta imprescindibile dal momento che il potere tecnologico, nelle mani di ideologie nazionalistiche o falsamente universalistiche, è capace di produrre tremende atrocità. Non posso che associarmi – ha detto il Papa – all’apprezzamento dei miei predecessori, riaffermando l’importanza che la Chiesa Cattolica riconosce a questa istituzione e le speranze che ripone nelle sue attività”.
L’OMAGGIO AI FUNZIONARI CADUTI NELLE MISSIONI DI PACE
“Rendo omaggio a tutti gli uomini e le donne che hanno servito con lealtà e sacrificio l’intera umanità in questi 70 anni. In particolare, desidero ricordare oggi coloro che hanno dato la loro vita per la pace e la riconciliazione dei popoli, a partire da Dag Hammarskjoeld fino ai moltissimi funzionari di ogni grado, caduti nelle missioni umanitarie di pace e di riconciliazione”, ha detto il Papa.
MAGGIORE EQUITA’ TRA I PAESI
Poi l’appello di Papa Francesco all’assemblea generale dell’Onu: E’ necessaria “maggiore equità” tra i paesi membri dell’Onu, in particolare in organi decisionali come il Consiglio di sicurezza e gli organismi finanziari sovranazionali, per “limitare qualsiasi sorta di abuso o usura specialmente nei confronti dei Paesi in via di sviluppo” e “evitare l’asfissiante sottomissione di tali Paesi a sistemi creditizi” che “sottomettono le popolazioni” a meccanismi che aumentano la povertà.
LA DIFESA DELL’AMBIENTE
“Occorre affermare che esiste un vero diritto dell’ambiente per una duplice ragione”, ha detto Francesco, tra gli applausi, all’assemblea delle Nazioni Unite. “In primo luogo – ha spiegato il Papa nel suo discorso in spagnolo – perché come esseri umani facciamo parte dell’ambiente”.
“In secondo luogo – ha proseguito – perché ciascuna creatura, specialmente gli esseri viventi, ha un valore in sé stessa, di esistenza, di vita, di bellezza e di interdipendenza con le altre creature. Noi cristiani, insieme alle altre religioni monoteiste, crediamo che l’universo proviene da una decisione d’amore del Creatore, che permette all’uomo di servirsi rispettosamente della creazione per il bene dei suoi simili e per la gloria del Creatore, senza però abusarne e tanto meno essendo autorizzato a distruggerla. Per tutte le credenze religiose l’ambiente è un bene fondamentale”.
ATTENTATO DI ESCLUSIONE ECONOMICA E SOCIALE
“L’abuso e la distruzione dell’ambiente – ha detto Francesco dopo aver affrontato il nodo della crisi ecologica – sono associati ad un inarrestabile processo di esclusione. L’esclusione economica e sociale è una negazione totale della fraternità umana e un gravissimo attentato ai diritti umani e all’ambiente. I più poveri sono quelli che soffrono maggiormente questi attentati per un triplice, grave motivo: sono scartati dalla società, sono nel medesimo tempo obbligati a vivere di scarti e devono soffrire ingiustamente le conseguenze dell`abuso dell`ambiente. Questi fenomeni costituiscono oggi la tanto diffusa e incoscientemente consolidata ‘cultura dello scarto'”, ha detto Francesco.
“Alzo la mia voce, insieme a quella di tutti coloro che aspirano a soluzioni urgenti ed efficaci”, ha proseguito Francesco. “L’adozione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile durante il Vertice mondiale che inizierà oggi stesso, è un importante segno di speranza. Confido anche che la Conferenza di Parigi sul cambiamento climatico raggiunga accordi fondamentali ed effettivi”.
DIRITTO AI BENI MATERIALI E SPIRITUALI
“L’educazione è la base per la realizzazione dell’Agenda 2030 e per il risanamento del’ambiente”, ha detto Francesco tra gli applausi. “Al tempo stesso, i governanti devono fare tutto il possibile affinché tutti possano disporre della base minima materiale e spirituale per rendere effettiva la loro dignità e per formare e mantenere una famiglia, che è la cellula primaria di qualsiasi sviluppo sociale. Questo minimo assoluto, a livello materiale ha tre nomi”, ha detto il Papa: “Casa, lavoro e terra; e un nome a livello spirituale: libertà dello spirito, che comprende la libertà religiosa, il diritto all’educazione e gli altri diritti civili. Per tutte queste ragioni, la misura e l’indicatore più semplice e adeguato dell’adempimento della nuova Agenda per lo sviluppo sarà l’accesso effettivo, pratico e immediato, per tutti, ai beni materiali e spirituali indispensabili: abitazione propria, lavoro dignitoso e debitamente remunerato, alimentazione adeguata e acqua potabile; libertà religiosa e, più in generale, libertà dello spirito ed educazione. Nello stesso tempo, questi pilastri dello sviluppo umano integrale hanno un fondamento comune, che è il diritto alla vita, e, in senso ancora più ampio, quello che potremmo chiamare il diritto all’esistenza della stessa natura umana”, ha detto Francesco tra nuovi applausi.
DISTINZIONE TRA UOMO E DONNA E RISPETTO DELLA VITA
“La difesa dell’ambiente e la lotta contro l’esclusione esigono il riconoscimento di una legge morale inscritta nella stessa natura umana, che comprende la distinzione naturale tra uomo e donna e il rispetto assoluto della vita in tutte le sue fasi e dimensioni”, ha detto Bergoglio all’Onu tra gli applausi dei delegati nazionali.
IL NO ALLA GUERRA
“Se si rispetta e si applica la Carta delle Nazioni Unite con trasparenza e sincerità, senza secondi fini, come un punto di riferimento obbligatorio di giustizia e non come uno strumento per mascherare intenzioni ambigue, si ottengono risultati di pace”. “Quando, al contrario, si confonde la norma con un semplice strumento da utilizzare quando risulta favorevole e da eludere quando non lo è, si apre un vero vaso di Pandora di forze incontrollabili, che danneggiano gravemente le popolazioni inermi, l’ambiente culturale, e anche l’ambiente biologico”, ha detto il Papa.
“Occorre impegnarsi per un mondo senza armi nucleari”, ha proseguito Bergoglio elogiando il recente accordo con l’Iran. Un’etica basata sulla minaccia e la distruzione reciproca renderebbero l’Onu “Nazioni unite dalla paura e dalla sfiducia”.
IL RIFERIMENTO AGLI INTERVENTI MILITARI USA
“Non posso non reiterare i miei ripetuti appelli in relazione alla dolorosa situazione di tutto il Medio Oriente, del Nord Africa e di altri Paesi africani, dove i cristiani, insieme ad altri gruppi culturali o etnici e anche con quella parte dei membri della religione maggioritaria che non vuole lasciarsi coinvolgere dall’odio e dalla pazzia, sono stati obbligati – ha detto Francesco senza esplicitare il riferimento all’autoproclamato Califfato dello Stato islamico (Is) – ad essere testimoni della distruzione dei loro luoghi di culto, del loro patrimonio culturale e religioso, delle loro case ed averi e sono stati posti nell’alternativa di fuggire o di pagare l`adesione al bene e alla pace con la loro stessa vita o con la schiavitù”.
LA GUERRA AL NARCOTRAFFICO
“Molte delle nostre società – ha detto il Papa dopo aver parlato del terrorismo internazionale – vivono un altro tipo di guerra con il fenomeno del narcotraffico. Una guerra sopportata e debolmente combattuta. Il narcotraffico per sua stessa natura si accompagna alla tratta delle persone, al riciclaggio di denaro, al traffico di armi, allo sfruttamento infantile e al altre forme di corruzione”.
IL DISCORSO AL PERSONALE DELL’ONU
“La maggior parte del lavoro svolto qui non è del genere che fa notizia. Dietro le quinte, il vostro impegno quotidiano rende possibile molte delle iniziative diplomatiche, culturali, economiche e politiche delle Nazioni Unite, che sono tanto importanti per venire incontro alle speranze e alle aspettative dei popoli che compongono la famiglia umana”, ha detto il Papa in inglese allo staff delle Nazioni Unite, “l’ossatura di questa Organizzazione”, che ha voluto incontrare dopo il colloquio privato con il segretario generale Ban Ki-moon e prima di rivolgere il discorso all’assemblea Onu.
“Il vostro lavoro silenzioso e fedele contribuisce non soltanto al miglioramento delle Nazioni Unite, ma ha pure un grande significato per voi personalmente, perché il modo in cui lavoriamo esprime la nostra dignità e il tipo di persone che siamo”.
“Cari amici, benedico ciascuno di voi di tutto cuore. Pregherò per voi e per le vostre famiglie, e chiedo per favore a ciascuno di voi di ricordarsi di pregare per me”, ha concluso il Papa. “E se qualcuno di voi non è credente, gli chiedo di augurarmi il bene”.