È una delle più grandi operazioni di sicurezza nella storia degli Stati Uniti. Ma anche la più complicata e faticosa. La vista di Papa Francesco negli Usa sta mettendo a dura prova le risorse delle forze dell’ordine a Washington, New York e Filadelfia.
La popolarità del Pontefice e la sua propensione ai bagni di folla attirerà centinaia di migliaia di spettatori che si riuniranno nelle tre città a stelle e strisce nella speranza di poter avere un contatto ravvicinato con lui.
UNA GRANDE SFIDA
Il tour di cinque giorni del Papa, il primo negli Stati Uniti, includerà apparizioni alla Casa Bianca e al Congresso, una parata su Constitution Avenue a Washington, una messa al Madison Square Garden, una processione attraverso Central Park a New York, e una messa all’aperto per cui si prevede un’affluenza di 1,5 milioni di persone a Filadelfia.
La visita del Pontefice nella Grande Mela coincide peraltro con il 70° anniversario dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dove sono attese anche più di 150 delegazioni straniere.
Il Segretario alla Sicurezza Nazionale Jeh Johnson ha dichiarato ogni tappa del tour di Francesco un “National Special Security Event”, denominazione adottata molto raramente e solo in occasioni di particolare importanza quali inaugurazioni presidenziali, vertici Nato, convegni politici, manifestazioni sportive come le Olimpiadi invernali del 2002 e il Super Bowl.
MISURE DI SICUREZZA ECCEZIONALI
I servizi segreti degli Stati Uniti hanno il compito senza precedenti – sottolinea il Wall Street Journal – di coordinare la massiccia operazione intergovernativa sulle operazioni antiterrorismo, la gestione delle folle, la risposta alle crisi e il controllo del traffico aereo e terrestre. FBI, Polizia nazionale, Guardia Costiera, Pentagono e Federal Emergency Management Agency sono strettamente coinvolte nella pianificazione, insieme ai dipartimenti di polizia locali.
Le agenzie federali a Washington hanno incoraggiato i dipendenti a lavorare da casa da martedì a giovedì prossimo per ridurre la congestione in città. Ma il clima di massima allerta per la sicurezza non calerà con lo scoccare della mezzanotte del 25 settembre. Venerdì prossimo, infatti, è previsto l’arrivo del presidente cinese Xi Jinping alla Casa Bianca per una visita di Stato.
«Si tratta di uno dei più grandi programmi di sicurezza nella storia degli Stati Uniti», ha commentato Jonathan Wackrow, un ex agente dei servizi segreti che ha assistito ai lavori di pianificazione messi in campo per Obama nel 2013. «Il livello di protezione offerto a Papa Francesco è uguale se non addirittura superiore a quello previsto per il presidente degli Stati Uniti».
LA CONFERENZA DI PRESENTAZIONE DEL PIANO
In una conferenza stampa tenuta a Filadelfia venerdì scorso, Johnson ha spiegato che le autorità federali e locali hanno pianificato tutto da mesi. I funzionari, inoltre, hanno offerto ai giornalisti un “assaggio” delle attività che svolgerà il Multi-Agency Communications Center, dove fino a 90 membri del personale provenienti da 50 agenzie diverse si riuniranno giorno e notte per monitorare video, radio e altre comunicazioni diffuse. «Ci tengo a sottolineare il livello di preparazione, pianificazione e coordinamento di questa operazione», ha detto Johnson. «Abbiamo lavorato duramente per raggiungere quello che crediamo sarà un evento di successo per tutti coloro che desiderano essere qui e vedere il Santo Padre», ha aggiunto.
Le misure eccezionali adottate per questo evento sono giustificate dall’alto tasso di minacce che da sempre mette in pericolo la sicurezza del Papa. Giovanni Paolo II fu stato colpito e ferito gravemente proprio durante un tour a bordo della papamobile in Piazza San Pietro nel maggio 1981. Nel caso di Francesco, poi, i servizi di sicurezza hanno a che fare con il Pontefice che più di qualsiasi altro ha rotto gli schemi e ha messo in discussione misure di sicurezza e cerimoniali ecclesiastici. Il che rende nettamente meno controllabile la situazione, a detta degli esperti di sicurezza.
LA QUESTIONE DEL BUDGET
I costi delle operazioni di sicurezza hanno sollevato preoccupazioni aggiuntive tra i corridoi delle agenzie federali e dei dipartimenti locali delle forze dell’ordine, i cui budget operativi non prevedono oneri straordinari. Il governo federale mette a disposizione un budget di 4.5 milioni di dollari all’anno per gestire i “National Special Security Event”, ha spiegato il direttore dei servizi segreti Joseph Clancy, ma non è chiaro se questa cifra sia stata sufficiente a coprire l’intero evento, come sostengono molti. «Ma questa visita papale – aveva sostenuto durante un’audizione in Senato il capo della Polizia Capitale Kim Dine – rappresenta per gli Usa un precedente importantissimo nella pianificazione della sicurezza. Questo è un grande evento ed è un qualcosa che francamente va al di là del nostro budget».