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Ecco come e perché la disoccupazione cala. Report Intesa Sanpaolo

Dopo essere scesa di ben mezzo punto a luglio, la disoccupazione è calata ulteriormente (di un decimo) ad agosto, all’11,9%. Si tratta di un minimo degli ultimi due anni e mezzo.

Il calo del tasso dei senza-lavoro è dovuto all’aumento per il terzo mese consecutivo degli occupati, che sono risultati anzi in accelerazione (+69 mila unità dopo le 57 mila di luglio e le 19 mila di giugno), in presenza di una crescita più contenuta per le forze di lavoro (+58 mila unità dopo il calo di -87 mila di luglio). Da notare che gli inattivi, dopo il balzo di luglio che aveva interrotto il trend di calo della prima metà dell’anno, sono tornati a scendere all’incirca della stessa entità (-86 mila unità).

Il tasso di disoccupazione nella fascia d’età 15-24 anni, dopo aver toccato a luglio un minimo da due anni (al 40,4%), è tornato ad aumentare ad agosto, al 40,7%, in quanto l’aumento degli occupati è stato troppo modesto (+7 mila unità) per compensare il calo degli inattivi (-22 mila unità). Peraltro, quest’ultimo dato suggerisce che anche tra i giovani potrebbe essere in diminuzione l’effetto-scoraggiamento.

L’Istat ha per la prima volta diffuso le stime preliminari mensili per posizione professionale e carattere dell’occupazione. Si evince che ad agosto l’aumento dell’occupazione è dovuto interamente ai dipendenti (gli indipendenti sono stabili sia su base mensile che tendenziale) e in particolare ai dipendenti a termine rispetto a quelli permanenti (+1,9% m/m, +5,9% a/a e +0,2% m/m, +1,3% a/a rispettivamente).

La crescita dell’occupazione totale su base annua è salita a +1,5% (+325 mila nuovi posti di lavoro). Si tratta di un ritmo più che doppio rispetto all’ultimo dato tendenziale sul PIL (+0,7% a giugno). Ciò conferma che l’occupazione sta mostrando una elasticità al ciclo economico superiore a quella registrata in altre fasi storiche, il che potrebbe essere dovuto agli effetti delle varie misure governative sul mercato del lavoro.

In sintesi, il dato conferma che il mercato del lavoro sta migliorando, sia pur lentamente. Continuiamo a pensare che la discesa della disoccupazione sarà lenta (anche perché una pressione verso l’alto continuerà a venire dalla diminuzione degli inattivi), tuttavia la tendenza al calo dovrebbe essere confermata nei prossimi mesi.



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