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Elisabetta II, i segreti della regina più longeva di sempre

Alle 17.30 di oggi, 9 settembre, la regina Elisabetta II, classe 1926, supererà la sua trisavola la regina Vittoria, detenendo il titolo di “Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, e dei Suoi altri Reami e Territori, Capo del Commonwealth, Difensore della Fede” per il periodo più lungo dalla sua incoronazione, 63 anni e 216 giorni fa.

ELIZABETH ALEXANDRA MARY WINDSOR

O più semplicemente The Queen. Nata il 21 aprile 1926, figlia di re Giorgio VI e della regina Elisabetta, Elisabetta II fu incoronata il 2 giugno 1953 a Westminster Abbey a soli 26 anni. Sovrana di 16 Paesi (Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Barbados, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Isole Salomone, Santa Lucia e Tuvalu, oltre al Regno Unito of course), Elisabetta II è anche Capo del Commonwealth, governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra, comandante in capo delle Forze armate e signore dell’Isola di Man. Chiama “sudditi” quasi 125 milioni di persone, l’1,8% della popolazione mondiale all’incirca.

REGINA SENZA RE

Il 20 novembre 1947 una giovane Elisabetta sposa il nipote del re di Grecia Filippo Mountbatten. Prima del matrimonio, lo sposo rinuncia ai suoi titoli greci ma la sua futura moglie lo avrebbe nominato “principe del Regno Unito” soltanto 10 anni dopo, nel 1957. Filippo deve perciò accontentarsi del titolo di “principe consorte” dal momento che è marito di una regina regnante non essendo egli re.

IN 63 ANNI QUALCHE RECORD LO DEVI PUR BATTERE

Prima ancora di diventare il sovrano britannico più longevo di sempre e il più anziano al mondo, Elisabetta II è anche la monarca che ha viaggiato di più nella storia, dopo aver visitato 116 Paesi durante 265 visite ufficiali. Un giro a Berlino Ovest nel maggio 1965, al culmine della guerra fredda, è stata la prima visita in Germania da un monarca britannico in più di mezzo secolo. Nel mese di ottobre 1980, il Papa ha accolto la regina, facendo di lei il primo sovrano inglese a fare una visita di Stato in Vaticano. Nell’ottobre del 1986, Elisabetta II è stata la prima monarca anglosassone a visitare la Cina. Agli inizi degli anni Novanta ha siglato il “rapporto speciale” con gli Stati Uniti, diventando il primo monarca britannico ad affrontare il Congresso americano. Ha visitato la patria di Dostoevskij e Tolstoj nel 1994, la prima volta che un monarca inglese abbia messo piede su suolo russo.

L’ANNUS HORRIBILIS

Per la serie “anche i reali piangono”, nel 1992 Elisabetta II ha vissuto uno dei periodi più bui del suo regno: la fine di tre matrimoni di famiglia (le separazioni tra il principe Carlo e la principessa Diana e tra il Duca e la Duchessa di York e il divorzio tra la principessa Anna e il capitano Mark Phillips) e l’incendio che divampò nel Castello di Windsor. La Regina è famosa per il suo riserbo, raramente esprime i suoi sentimenti in pubblico, ma per un anno così infelice, ha fatto un’eccezione. Nel mese di novembre durante un discorso ha dichiarato: “Il 1992 non è un anno che ricorderò con piacere. Nelle parole di uno dei miei corrispondenti più simpatici, si è rivelato essere un annus horribilis”.

UNA MONARCHIA SOCIAL

Elisabetta II ha dimostrato di essere al passo con i tempi: da una base militare nel 1976 inviava la sua prima email e 21 anni dopo lanciava il sito ufficiale della Monarchia britannica. Nel 2007 viene inaugurato un canale ufficiale YouTube, seguito rapidamente da un account Twitter (2009), una pagina di Flickr (2010) e una pagina Facebook (anche 2010) che conta al momento più di 2 milioni di like.

QUANDO IL POPOLO INGLESE PIANGEVA LA SUA PRINCIPESSA

Forse il momento più difficile del lungo regno di Elisabetta II è arrivato con la morte di Diana, principessa del Galles, nell’agosto 1997. Mentre milioni di persone in tutto il mondo piangevano la “principessa del popolo”, un profondo malcontento investì la monarchia. I cittadini inglesi erano arrabbiato con la propria regina per la decisione di rimanere nel suo castello di Balmoral per proteggere i nipoti e per il rifiuto di fissare la bandiera a mezz’asta a palazzo. Un punto di svolta arrivò quando Elisabetta e il principe Filippo si sono fermati fuori dai cancelli di Buckingham Palace alla vigilia del funerale di Diana, mescolandosi tra la folla e gli infiniti omaggi floreali.

UNA REGINA A PROVA DI ISIS

Pare che fosse proprio Elisabetta II l’obiettivo dell’attentato pianificato dai vertici dell’Isis e sventato da polizia inglese e Mi5 lo scorso agosto. La riuscita del colpo era affidata a un ordigno che avrebbe dovuto esplodere il 15 agosto, giorno delle celebrazioni della fine della Seconda guerra mondiale. La regina ha partecipato comunque alla cerimonia senza alcun cambiamento di programma, dimostrando ancora una volta l’ineffabile fibra morale.

Con l’esperienza, la dignità e la serena autorità che finora l’hanno contraddistinta, la regina Elisabetta ha guidato il Regno Unito e il Commonwealth oltre sei decenni. Spetterà ai posteri l’ardua sentenza sulla seconda grande epoca elisabettiana. Oggi non ci resta che dire: God Save The Queen!

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