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A Expo 2015 si migliora l’agricoltura, geneticamente

Miglioramento genetico delle piante e degli animali d’allevamento, produzione e sicurezza alimentare, biodiversità e fonti ecosostenibili di energia. Di questo si è parlato il 10 settembre a Milano alla conferenza ‘Miglioramento genetico, biodiversità e futuro dell’agricoltura in un pianeta affollato: ragione e sentimento’. L’evento, coordinato da Alessandro Vitale dell’Istituto di biologia e biotecnologia agraria (Ibba) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), è stato un momento per riflettere sulle prospettive che si aprono alla luce delle recenti scoperte della genetica delle piante e del rapido sviluppo di applicazioni potenziali che ne derivano.

L’aumento della popolazione mondiale e le aspettative di migliori condizioni di vita richiedono alimenti di migliore qualità e in maggiore quantità. “Le terre a disposizione però rimangono le stesse, anzi possono essere ridotte dai cambiamenti climatici, insieme alla disponibilità d’acqua dolce”, ha commentato Vitale, che aggiunge, “Il problema andrà affrontato in modo globale e multidisciplinare: meno sprechi, migliore gestione del suolo e delle acque, gestione più efficiente dei prodotti sul mercato, diete con un impatto più basso sulla natura e naturalmente piante migliorate geneticamente”.

Per migliorare le piante dal punto di vista genetico è in atto il sequenziamento dei genomi di molte specie, tra cui riso, mais e frumento, che permette “l’associazione di caratteristiche agronomiche e alimentari a specifiche sequenze di DNA e lo studio dettagliato della funzione dei diversi geni”, ha spiegato il ricercatore Cnr. “Il sequenziamento consente così la produzione e la selezione di nuove varietà in modo più rapido e preciso”.

Le differenze delle nuove biotecnologie rispetto agli OGM sono molteplici. “Le tecnologie OGM entrano in campo quando non si può sfruttare la variabilità naturale di una specie per ottenere la nuova caratteristica desiderata, come ad esempio la resistenza a un determinato parassita per il quale non esistono varietà resistenti della specie vegetale considerata o la sintesi di sostanze nutritive per le quali i geni non sono presenti in quella specie”, ha concluso Vitale.

L’evento ha anche costituito il momento divulgativo e di confronto con gli altri protagonisti della società di un congresso scientifico internazionale sulle tematiche EXPO, svoltosi nella settimana del 7-11 settembre presso l’Università degli studi di Milano. Il congresso è stato organizzato dalla Società italiana di biologia vegetale (SIBV, www.sibv.it) e dalla Società italiana di genetica agraria (Siga, www.geneticagraria.it), con il sostegno della Federazione italiana scienze della vita (Fisv, www.fisv.org, alla quale aderiscono Sibv e Siga).


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