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Come procede la riorganizzazione di Finmeccanica

Questa mattina riprende il confronto tra Finmeccanica e sindacati metalmeccanici nella sede di Confindustria a Roma. L’ultima volta che le parti si erano incontrate è stato per due giorni della settimana scorsa, il 17 e 18 settembre, sempre presso la sede confindustriale di viale dell’Astronomia nella capitale. L’oggetto della discussione è sempre lo stesso: la definizione del contratto integrativo aziendale di secondo livello.

Il management del gruppo ci ha finora illustrato le linee guida del Piano industriale 2015-2019 che insiste sulla riduzione dei costi sull’efficientamento della “ingegneria” (che conta tra i 15mila e i 19mila addetti) e degli acquisti, ancora non il linea con gli standard di mercato. Abbiamo ascoltato le difficoltà di contesto in cui opera Finmeccanica e lo scenario futuro che l’azienda stessa dovrà affrontare. Di fatto è stato focalizzato il posizionamento competitivo, insieme alle linee di ristrutturazione, che il management intende perseguire.

Quindi, nella “due giorni” alle nostre spalle stata esplicitata la nuova “governance” che interverrà a seguito della “divisionalizzazione” nella “One Company” a partire dal 1 gennaio 2016. Rispetto alla illustrazione delle strategie della controparte, la Uilm ha chiesto all’attuale “management” di guardare al futuro provando a valorizzare quanto di buono è stato fatto negli anni.

Consideriamo il piano presentato dal gruppo in continuità con quanto già realizzato negli ultimi sedici mesi, perché caratterizzato da: riduzione dei costi, tagli degli sprechi ed efficientamento dei programmi che non producono redditività; riduzione delle strutture di staff e servizi. Riteniamo che tutto questo, però, non sia sufficiente per traguardare un rilancio di crescita industriale e occupazionale del gruppo, ma sia, invece, necessario un piano di investimenti sui programmi di prodotti per i prossimi cinque anni.

Siamo fermamente convinti che: occorra incrementare la struttura commerciale per acquisire nuove commesse sui mercati internazionali, affinché si possa reggere la concorrenza sempre più aggressiva; sia necessario acquisire ‘l’asset’ industriale per rafforzare il business di Finmeccanica, al fine di crescere dal punto di vista dimensionale,soprattutto dopo l’uscita di Ansaldo Breda/STS che avverrà il prossimo primo ottobre. Per quanto riguarda le questioni inerenti il futuro contratto integrativo aziendale, la direzione aziendale di Finmeccanica ci ha fornito uno schema relativo agli “orari di lavoro”.

Abbiamo ribadito all’azienda la necessità di tenere in considerazione le specificità dei singoli territori e delle diverse attività industriali che si svolgono nei siti. La direzione Risorse Umane, nella persona di Domenico Braccialarghe, ha proposto di demandare al confronto “territoriale/sito” eventuali verifiche delle specificità.

Su queste basi la Uilm è fiduciosa del negoziato intrapreso ed intende andare avanti nel confronto. Quindi, oggi parteciperemo all’incontro previsto in Confindustria.

Giovanni Contento, Segretario nazionale della Uilm


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