Caro direttore,
era l’agosto del 2013 quando dopo la sentenza a Berlusconi dalle pagine di Formiche.net ci interrogò sul futuro del Cavaliere e di Forza Italia. Dopo due anni quella domanda è ancora aperta. In questi giorni, la discussione si è riaccesa a seguito dalla maggiore presenza mediatica del leader forzista che al’età di 79 anni (auguri!) è pronto di nuovo a scendere in campo.
Tanto di cappello alla verve di Berlusconi ma la scena politica ormai conta nuovi personaggi: Matteo Renzi (40 anni), Matteo Salvini (42) e a quanto pare Luigi di Maio (29). Un Berlusconi che sventola ancora la paura del comunismo può far solo che tenerezza.
Forza Italia appare inoltre un partito disorientato. Una confusione frutto anche del proprio leader e di una organizzazione poco chiara. Con regolarità vengono lanciate iniziative (Club Forza Silvio, Altra Italia) che non solo impauriscono i parlamentari della formazione di centrodestra ma allontanano anche nuovi interessati. Che senso avrebbe, infatti, iscriversi a Forza Italia se probabilmente a breve verrà fondato qualcosa di meglio?
Inoltre che senso ha iscriversi e impegnarsi per il partito se non vi è alcun modo meritocratico e/o democratico per portare avanti la propria (anche critica) posizione? I giovani del partito sanno che possono impegnarsi quanto vogliono sul territorio ma alla fine solo se si sarà cooptati dal Presidente si potrà davvero incidere sul partito. Tant’è che “i nuovi ultimi volti“ sono stati selezionati tra il pubblico di un programma televisivo.
La mancanza di democrazia interna è stata inoltre il frutto della continua diaspora dal partito. Anche nel PD ci sono sempre state voci contrarie a quelle della guida (prima era Renzi contro Bersani, ora Bersani contro Renzi) ma il partito non si spacca, perché vi è la consapevolezza che una via (il congresso) per poter cambiare c’è. Fini, Meloni, Alfano, Fitto, Verdini non se ne sarebbero andati se avessero avuto la possibilità di poter far votare le proprie idee. Probabilmente con una Forza Italia più democratica non sarebbero nati nemmeno partitini come Scelta Civica, Italia Unica, Fare etc. che propongono alternative a questo centrodestra. Avrebbero provato dall’interno di Forza Italia a cambiare le cose. Proprio come ha fatto Renzi da dentro il PD.
Il messaggio indiretto che un giovane riceve da questa Forza Italia è: “Vieni pure ma stai zitto e fai quello che ti dico“. Non proprio invitante. Questa attitudine, inoltre, non permette nemmeno di trovare persone carismatiche, perché chi ha carisma, chi ha punti critici viene ben presto smorzato. Se vuoi “andare avanti“ adeguati allo status quo. Mi è stato insegnato a compatire chi impone la propria idea, chi non sa discutere, perché in fondo è solo una persona paurosa e debole. Forza Italia da questa sensazione.
La ciliegina sulla torta viene poi dal voler il premio alla coalizione e non al partito, praticamente un’ammissione di incapacità. Siccome non siamo in grado di convincere gli italiani con le nostre idee (idee ben poco presenti) dobbiamo cercare un’altra via per vincere. Chi vuole far parte di un partito che si auto dichiara perdente?
Nella mia mentalità il centrodestra dovrebbe essere un partito popolar-liberale con idee chiare e con un ideologia volta a sostenere il potenziale di ogni singolo individuo nella propria realizzazione professionale e personale. Fino a che Forza Italia non avrà questa ideologia dentro di sé difficilmente potrà rappresentare una guida per il paese.
Due anni fa le risposi che Berlusconi avrebbe dovuto essere la tessera numero zero, il padre nobile, di una nuova Forza Italia aperta (democraticamente) alle anime liberali e innovative del paese. Non posso che ripeterle questo mio auspicio.
Fabio Plebani (uno in attesa di un centrodestra)