“L’Italia deve ambire a diventare un ecosistema dove lo sviluppo delle infrastrutture digitali possa favorire quei processi di innovazione vitali in un’economia manifatturiera come la nostra, anche grazie al contributo delle start-up. I numeri dicono che gli investimenti degli operatori privati stanno aumentando e coprono con banda ultra-larga il 34% della popolazione. Poco, rispetto al 68% della media europea, ma molto di più del 14% del dicembre 2014. Ora serve che anche il Governo faccia la sua parte e nella prossima Legge di Stabilità dia certezza delle risorse stanziate per l’attuazione del piano sulla banda ultra-larga approvato nei mesi scorsi.
Dobbiamo diventare una digitalized economy, oltre dunque la dimensione di digital economy”.
Non ha usato mezzi termini il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Marco Gay a conclusione del Summit annuale del G20 Young Entrepreneurs’ Alliance, che si è concluso il 9 settembre a Istanbul e a cui hanno partecipato più di 500 giovani imprenditori dei 20 Paesi più industrializzati del mondo. Il network – fondato nel 2009 proprio in Italia, a Stresa – precede quest’anno l’omologo incontro dei Capi di Stato e di Governo in programma a novembre ad Antalya.
“Il tratto distintivo del Summit 2015 – dichiara il responsabile Rapporti Internazionali e Comunitari dei Giovani Imprenditori di Confindustria Luca Donelli – è stato lo stretto coordinamento con il B20, la piattaforma che sotto la cornice ufficiale del G20 unisce i principali rappresentanti del mondo dell’impresa. Una collaborazione che ha portato anche all’inserimento nelle task force B20 di alcuni giovani imprenditori. Ben 5 delle nostre proposte, tra cui la facilitazione della mobilità tra Paesi del G20, tramite la semplificazione delle procedure di visto per gli imprenditori, sono state accolte all’interno delle raccomandazioni del B20. L’endorsement ufficiale che è stato dato al final communiqué conferma la crescita anche in termini di credibilità del nostro network”.
A conclusione dell’evento Marco Gay ha firmato per l’Italia il Final Communiqué con le raccomandazioni e le azioni prioritarie individuate dai Giovani Imprenditori. Sarà consegnato alla Presidenza turca e ai Governi di tutti i Paesi che si riuniranno ad Antalya. Tema centrale del documento proprio lo sviluppo delle infrastrutture digitali, oggi sempre più determinanti per un ecosistema innovativo in cui l’interazione tecnologica consente lo sviluppo di nuovi prodotti – anche attraverso piattaforme di collaborazione – e l’accesso a nuovi mercati. Un argomento che interessa da vicino le imprese italiane e sul quale si sono concentrati i Giovani Imprenditori della delegazione italiana.
“Il mio pensiero – ha dichiarato lo Sherpa al G20 YEA Nicola Altobelli – va tutto alla delegazione, alla forza e alla qualità di giovani imprenditori (e non parlo dei soli italiani che pure quest’anno erano oltre 50), che, nonostante le difficili condizioni in cui quotidianamente operano, riescono a trovare la voglia e il tempo da investire in un progetto così ambizioso come il G20YEA. Basti semplicemente pensare che questo progetto è stato concepito in piena crisi globale nel 2009 e ha trovato interpreti e attori di volta in volta nuovi che l’hanno saputo far evolvere e crescere a un livello sempre più alto! Vedere oggi le nostre raccomandazioni integrate nelle raccomandazioni ufficiali del B20 ci dà grande soddisfazione e allo stesso tempo ci stimola a fare di più, a coinvolgere altri colleghi e allargare un network che riesce a far percepire quanto le persone, in questo caso gli imprenditori, avendo la possibilità di dialogare, riescano a superare tante barriere e diffidenze in maniera molto più agevole di ciò che invece si verifica a livello diplomatico. Per questo il contributo di noi Giovani Imprenditori di tutti i paesi G20 assume un valore oltre che di contenuto anche di esempio e stimolo per altre categorie: a problemi globali possono essere contrapposte solo soluzioni globali.”
L’attenzione dei Giovani Imprenditori si è concentrata, inoltre, anche sulla necessità di semplificare le procedure di visto per gli imprenditori tra i Paesi del G20, favorendo così la mobilità internazionale, la possibilità di promuovere programmi d’istruzione mirati a incoraggiare l’imprenditorialità tra gli studenti, nonché di portare avanti iniziative per sostenere la collaborazione tra grandi corporation e imprese più giovani.
Nella tre giorni di Istanbul, la delegazione dei 51 Giovani imprenditori di Confindustria ha avuto anche una serie di incontri istituzionali, tra cui quello con il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Alberto Moggi e la Console Generale d’Italia Federica Ferrari Bravo, per approfondire le opportunità di un mercato come la Turchia, di cui l’Italia – con 20 miliardi di interscambio annuale – è il quinto partner commerciale.