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H&M alza i salari in Asia

H&M ha varato un programma per l’aumento dei compensi dei suoi lavoratori in Asia. L’obiettivo è migliorare le condizioni di lavoro nelle factory della regione dove viene prodotto l’80% delle collezioni del colosso svedese.

Il marchio di fast fashion, durante l’anno, introdurrà un metodo di pagamento migliore di cui andranno a beneficiare i lavoratori di 68 fabbriche dislocate tra Cina, Cambogia e Bangladesh: il piano prevede un aumento della retribuzione, la garanzia di un reddito disponibile e la possibilità di essere rappresentati dai sindacati.

H&M, nel 2014, ha testato il nuovo metodo in tre fabbriche tra la Cambogia e il Bangladesh: il primo risultato positivo è che, nella factory cambogiana, si è verificato una diminuzione degli assenteisti.

Il colosso ha varato il piano in seguito alle proteste dei lavoratori asiatici avvenute dopo alcuni tragici avvenimenti, come il crollo del Rana Plaza, l’edificio di Dacca, in Bangladesh, dove erano riunite le fabbriche di alcuni marchi low cost*, e dove sono rimasti uccisi 1.138 lavoratori.

Notizia modificata il 9 settembre alle ore 14.10

Precedentemente la notizia indicava “quella di H&M” tra le fabbriche del Rana Plaza. La società ha precisato: “H&M non ha mai avuto nessuna produzione in nessuna delle fabbriche situate all’interno del Rana Plaza. La H&M Conscious Foundation, fondazione no-profit di H&M, a seguito della tragedia del crollo dell’edificio, ha deciso di donare 100.000 dollari a supporto delle famiglie e delle vittime”.


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