Ecco “7su7″, la rassegna stampa ragionata del team di comunicazione strategica SPIN (Strategy Politics Image Newsmaking)
È il vertice Onu sulla Siria la notizia più importante dei giornali italiani, alla pari del cooperante italiano ucciso in Bangladesh. Ampio spazio al papa Bergoglio che smentisce di aver invitato il sindaco Marino negli Stati Uniti e alla polemica a distanza sulle tasse tra la Commissione europea e Renzi.
Vertice Onu. “La via stretta per Damasco” scrive Paolo Valentino in prima pagina sul Corriere: «La “transizione gestita” avvicina Putin e Obama. Sull’Isis il leader russo ha proposto una “coalizione simile a quella contro Hitler”. Sul siriano Assad si è mostrato rigidamente fedele al vecchio alleato. Eppure da due parole del presidente Usa (appunto transizione gestita) potrebbe ripartire un dialogo vero».
Paolo Garimberti su Repubblica scrive: “La rinascita dello zar”: «Il reietto è ora il benvenuto. Come ha fatto Putin a trasformarsi da problema in soluzione? La risposta è relativamente semplice. Si è infilato nel vuoto strategico dell’America e nella totale mancanza di coesione dell’Occidente».
Di Putin scrive anche il Sole con Ugo Tramballi: “Il realismo cinico del Cremlino” in cui sottolinea un aspetto: «Probabilmente Vladimir Vladimirovich è anche un genio politico. Ma non è difficile esserlo se non si devono fare i conti con un’opinione pubblica».
Il Corriere intervista Ian Bremmer: «È il trionfo di Putin: dive l’Occidente e fa dimenticare la crisi ucraina».
Fabio Martini su La Stampa approfondisce il punto di vista italiano: “Ora Renzi si aspetta che Obama esca dall’isolazionismo sulla Libia: «molto interessante il nuovo approccio degli Stati Uniti».
Da leggere, ancora sul Sole, l’analisi di Alberto Negri: “Il Medio Oriente che non c’è più, azzerato dall’Isis e dalla fine dei raìs”: «La guerra ha travolto nazioni e frontiere ma anche l’Islam, mentre il Califfato ha accentuato le divisioni tra sciiti e sunniti, laici e religiosi».
Il cooperante ucciso. Su tutti i quotidiani la notizia dell’uccisione in Bangladesh di Cesare Tavella e la rivendicazione – non ancora confermata dai servizi segreti italiani – dell’Isis.
Polemica Bergoglio-Marino. Perfetta la sintesi nella titolazione del Buongiorno di Gramellini: “Scomunicato stampa”: «Se l’uomo più popolare del mondo delegittima in pubblico uno degli uomini meno popolari d’Italia significa che sono saltate tutte le regole del gioco e forse anche della misericordia”.
I quotidiani riportano la difesa del sindaco di Roma: “Mai parlato di invito papale”. E le consuete polemiche politiche con Orfini che prova a difendere il primo cittadino e la Meloni che parla di imbucato speciale.
Politica interna. “Il clima per il premier si è di nuovo guastato” scrive Marcello Sorgi su La Stampa riferendosi al fronte riforma del Senato ancora aperto, al caso Verdini e allo scontro con l’Europa sulle tasse.
Sul Foglio approfondimento di David Allegranti “dentro il palazzo renziano”: segretari particolari, assistenti, esperti di comunicazione, tutti i nomi che hanno accesso privilegiato, quelli della prima ora e della seconda.
Viaggio del Corriere nella polemica tra governo e Raitre. Sente, tra gli altri, Michele Anzaldi, pd, membro della commissione di vigilanza: «Il Pd ha un problema con Raitre e Tg3, non si sono accorti che è stato eletto un nuovo segretario che poi è diventato anche premier. Il Pd viene maltrattato come nemmeno ai tempi di Berlusconi, meglio Porta a Porta». Bianca Berlinguer replica: «Il governo si aspetta un atteggiamento pregiudizialmente favorevole che invece non è un presupposto né un dato scontato».
Giustizia. Il Fatto riprende lo sfogo del pm Nino Di Matteo: «Ho una brutta sensazione». “Mentre gli investigatori danno la caccia a un ordigno di 200 chili e attorno a Di Matteo il silenzio delle istituzioni si fa sempre più inquietante”.
Economia. Ieri la Commissione europea è tornata all’attacco e ha chiesto all’Italia, attraverso due rapporti, di aumentare tasse su casa e consumi e ridurle sul lavoro. Lo scontro è su tutti i giornali, con la risposta di Renzi: «Le tasse le decidiamo noi, non un euroburocrate».
Il Quotidiano nazionale intervista Alberto Quadrio Curzio: «Ha ragione il governo, tenga duro per rilanciare i conusmi».
Su Repubblica la ricerca di una società di analisi con sede a Bruxelles: “Mercedes e Bmw inquinano il 50% in più dei test di laboratorio”. Spiegano quali sono gli espedienti usati dalle case automobilistiche e giungono alla conclusione che i test, così come sono organizzati oggi, sono sostanzialmente inutili.
Analisi di Alessandro Merli sul Sole: “Se i manager del disastro oggi guidano la svolta”.
Crac Alitalia, 8 anni e 8 mesi a all’ex presidente Cimoli. Repubblica ripercorre l’impero degli sprechi: “Manager allegri, politici e sindacati voraci: il conto è di 11 miliardi. Ogni italiano ha pagato 100 euro per coprire i buchi di Alitalia fino al doppio fallimento e alla privatizzazione”.
Catalogna. La Stampa intervista lo storico Alfonso Botti: «La secessione è un sogno da sempre, gli errori politici l’hanno fomentata. Il desiderio d’indipendenza dei catalani nasce a metà dell’800 poi il franchismo accresce le spinte secessioniste».
Mentre Repubblica scrive che “il fronte anti-Madrid perde già pezzi. Il partito della sinistra radicale si oppone alla conferma di Mas”.