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Il ritorno in Italia della Fiat è il segnale che qualcosa sta davvero cambiando

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Cinque miliardi di euro di investimenti in Italia.
La Fca li ha pianificati nel giro di poco tempo ed è tornata a scommettere sul nostro Paese. Dagli 800 milioni per la Panda di Pomigliano al miliardo per Maserati Quattroporte e Ghibli a Grugliasco, a due altri miliardi rispettivamente per Jeep Renagade e Fiat 500X a Melfi e per la futura Suv Maserati Levante a Mirafiori, fino ai 700 milioni per il nuovo Ducato-Sevel di Val di Sangro e il quasi mezzo miliardo per la fabbrica molisana di Termoli.
Chi lo avrebbe immaginato appena due anni fa, quando la Fiat minacciava di smantellare anche le ultime roccaforti produttive rimaste nello Stivale, nel pieno di un marasma politico istituzionale post elettorale in cui la frammentazione del quadro politico e il distacco del Palazzo dalla società avevano costretto per la prima volta nella storia un Presidente della Repubblica ad accettare un secondo mandato, in mancanza di qualsiasi altra alternativa spendibile?
Il ritorno della manifattura in Italia è ancora un obiettivo più che un dato di fatto, ma il riposizionamento di Marchionne dimostra che il vento è cambiato.
In questo senso, la riscoperta di Mirafiori, per quello che ha rappresentato storicamente questa sede, assurge a valore simbolico, accanto a quello economico-produttivo.
Al di là dei meriti di Renzi, su cui sarà il futuro a spendere la parola definitiva, c’è un convitato di pietra che per anni ha condizionato negativamente le vicende nostrane e che sembra sparito dalla scena: l’immobilismo.
Si può discutere sulla bontà delle scelte effettuate o prossime alla meta, dal jobs act alle riforme della pubblica amministrazione, elettorale e istituzionale.
Il solo fatto di aver accelerato la marcia viene considerato positivo da top player economici abituati a confrontarsi sui mercati globali.
Un’economia di trasformazione non può rinunciare alle ragioni fondanti del proprio sviluppo. L’Italia senza l’industria, semplicemente, non è!
Il nuovo corso di palazzo Chigi lo ha capito e se ne cominciano a intravedere corposi risultati.

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