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Perché noi Popolari per l’Italia non appoggeremo Merola a Bologna

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Gli scenari politici dei principali appuntamenti elettorali dell’Emilia-Romagna, che vedranno protagoniste città importanti come Bologna, Ravenna e Rimini, sono in continua evoluzione e le consuete ‘certezze’ non sono più così granitiche come un tempo.

Mi spiego meglio: in una regione dove il Partito Democratico, per tradizione di consenso e una strutturata classe dirigente, ha quasi sempre raggiunto vittorie nette e al primo turno (con riferimento ai comuni) oggi ci troviamo con la ragionevole certezza che per tutte e tre le principali città che andranno al voto ci sarà l’ipotesi del ballottaggio.

I contendenti più forti e caparbi in questo momento risultano essere i grillini e la Lega Nord di Salvini. Ma analizziamo ad esempio Bologna. Se da un lato il partito di Renzi si è ricompattato sulla ricandidatura del sindaco uscente Merola (salvo qualche mal di pancia ancora presente che molto probabilmente sarà sedato nei prossimi giorni) evitando il brigoso impegno delle primarie, il Movimento 5 stelle si mostra molto attivo e capace di raccogliere consensi plurimi da destra e sinistra lavorando assiduamente sui problemi quotidiani dei cittadini. La Lega vive di un consenso tutto suo tramite l’iperprotagonismo televisivo di Salvini che ha portato il Carroccio a raggiungere traguardi inaspettati fino a qualche tempo fa come lo storico ballottaggio a Faenza della primavera scorsa (dove il PD col sindaco Malpezzi si è riconfermato per solo qualche migliaia di voti).

Oltre a questi tre fronti occorre notare un centrodestra in attesa di capire come presentarsi: mi riferisco a Forza Italia, Ncd ed Udc che non sanno realmente che proposta e nomi offrire alla città. Noi, come Popolari per l’Italia, le idee le avevamo sufficientemente chiare a partire dal nostro incontro pubblico con il sottosegretario D’Onghia di primavera scorsa dove abbiamo chiarito il nostro fermo e convinto no alla ricandidatura di Merola e la nostra disponibilità al confronto con tutte quelle forze che vogliono una discontinuità con le politiche attuate dalla giunta uscente. Per questo, durante i mesi estivi, abbiamo provveduto a confrontarci con le varie forze politiche in campo, trovando interessante il ‘movimentismo’ creatosi attorno a ‘Prima Bologna’, iniziativa lanciata dal sindaco di Castenaso Stefano Sermeghi e dal leader di ‘Insieme Bologna’ Manes Bernardini.

Convinti della necessità di un ricambio di azione politica e classe dirigente nel capoluogo emiliano-romagnolo abbiamo visto di buon occhio il tentativo sopracitato, riconfermando l’intenzione di presentarci come partito al prossimo appuntamento elettorale. Siamo convinti che scardinando il centro-sinistra classico, favoriti da una ricandidatura di Merola mal digerita da molta sinistra e da alternative percepite dall’elettorato come ancora ‘un salto nel buio’, il mix prodotto da questa ipotesi possa essere una proposta abbastanza convincente e potenzialmente capace di dare buoni risultati, sia in termini elettorali che di proposte alla città.

Occorre intervenire con fermezze su temi caldi come l’insostenibilità economica della vita di tanti bolognesi che non arrivano alla fine del mese e che sono persino costretti a dormire all’agghiaccio e chiedere l’elemosina, di ripristinare al più presto i vantaggi eliminati dalla giunta rispetto a chi ha figli che vanno a scuola, rilanciare il commercio tramite investimenti seri nella valorizzazione e promozione della città e puntare con forza ad azioni di sostegno dell’attività della polizia municipale nel contrastare il degrado urbano presente e percepibile.

Noi come partito politico daremo il nostro contributo, a partire dai prossimi giorni dove cominceremo ad incontrare i cittadini nella nostra sede bolognese e da una giornata di incontri pubblici che si terrà molto probilmente già a fine settembre con il Sen. Mario Mauro. A Ravenna e Rimini lavoriamo nella stessa direzione, cercando di costruire fronti i più larghi possibili, capaci di creare le condizioni per offrire alla nostra gente (e non solo) una proposta politica capace di competere con Grillo per la presenza al turno di ballottaggio.


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