Riceviamo e volentieri pubblichiamo
E’ una sfida enorme quella di ricostruire i valori nella società, in particolare nella politica. Guardando alla delicata e complessa fase politica italiana, invio questa riflessione da Washington, mentre siamo in attesa della visita di Papa Francesco che parlerà al Congresso su temi come: immigrazione, economia, ambiente, valori etici, pace, nuove e antiche povertà.
Tutti temi d’interesse planetario e che sono sensibili anche per la competizione elettorale già in corso in USA per le Primarie dei due grandi raggruppamenti: Repubblicani e Democratici. Per non subire passivamente le sollecitazioni di chi vede le scelte politiche solo sotto il profilo economico e il rigore contabile e di bilancio facciamo riferimento ai discorso di Don Luigi Sturzo, che 95 anni fa lanciò l’appello ai Liberi e Forti, e di Robert Francis Kennedy (detto Bob), per l’elezione a Presidente degli Stati Uniti d’America nel 1968. Discorsi così lontani nel tempo e nei due Paesi di riferimento, ma che ci sembrano di grande attualità e integrabili, pur nelle grandi diversità, nell’era della società digitale e della globalizzazione.
Durante i suoi discorsi, RFK poneva spesso l’accento sul fatto che dovessero essere la compassione e l’amore a farci comprendere il mondo. Egli criticò duramente il PIL come indicatore di benessere in un’epoca in cui il concetto non era ancora così noto e dominante:”Con troppa insistenza e troppo a lungo, sembra che abbiamo rinunciato alla eccellenza personale e ai valori della comunità, in favore del mero accumulo di beni terreni. Il nostro PIL ha superato 800 miliardi di dollari l’anno, ma quel PIL – se giudichiamo gli USA in base ad esso – quel PIL comprende l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le autostrade dalle carneficine. Comprende serrature speciali per le nostre porte e prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende la distruzione delle sequoie e la scomparsa delle nostre bellezze naturali nella espansione urbanistica incontrollata. Comprende il napalm e le testate nucleari e le auto blindate della polizia per fronteggiare le rivolte urbane. Comprende il fucile di Whitman e il coltello di Speck, ed i programmi televisivi che esaltano la violenza al fine di vendere giocattoli ai nostri bambini. Eppure il PIL non tiene conto della salute dei nostri ragazzi, la qualità della loro educazione e l’allegria dei loro giochi. Non include la bellezza delle nostre poesie e la solidità dei nostri matrimoni, l’acume dei nostri dibattiti politici o l’integrità dei nostri funzionari pubblici. Non misura né il nostro ingegno né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione per la nostra nazione. Misura tutto, in poche parole, eccetto quello che rende la vita degna di essere vissuta. Ci dice tutto sull’America, eccetto il motivo per cui siamo orgogliosi di essere americani“. (Robert Kennedy – Dal discorso del 18 marzo 1968 alla Kansas University).
Per quanto riguarda Don Luigi Sturzo richiamiamo i suoi discorsi e riflessioni sulla Politica, sulla moralità e sull’impegno doveroso dei cattolici. Richiamiamo il famoso “Appello ai Liberi e Forti”, (di cui ricorre il 95° anniversario) e sintetizziamo il suo pensiero in questa frase: “L’economia senza valori etici è diseconomia e produce grandi sofferenze all’umanità”.
In questi giorni difficili, per mancanza di accordi sulla legge elettorale, che Renzi&Alfano&Compagnia Verdini vorrebbero imporre ai cittadini senza dare loro la libertà di scegliere i candidati, segnaliamo insieme a tanti autentici popolari che il popolarismo e la buona politica dei grandi democratici cristiani: Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira, Aldo Moro servono ancora e urgentemente all’Italia per non affidarla alla deriva antidemocratica del leaderismo, senza principi etici che si affida al populismo, e dello strapotere di extraparlamentari mai eletti dal Popolo.
Come Cattolici democratici, come Liberi e Forti, come Laici liberali e ispirati all’umanesimo integrale della persona al centro, cerchiamo di trovare la strada dell’unità per ridare speranza e concrete soluzioni per il miglioramento del bene comune, in coerenza con la Dottrina sociale della Chiesa e dell’Umanesimo cristiano che Papa Francesco, dalla Sua elezione nel 2013, sottolinea a tutti ogni giorno e che certamente farà nei suoi discorsi a Cuna e negli Usa.
Questi discorsi sembrerebbero profetici, ed è, quindi, responsabilità dei Laici impegnati in politica, ispirati all’umanesimo cristiano, e dei Cattolici, senza aggettivi, sapere trarre le indicazioni più coerenti nelle scelte politiche del tempo della globalizzazione.
Antonino Giannone è Vice Presidente ALEF (Associazione Liberi e Forti) e Docente di Etica professionale e Relazioni industriali-Strategie aziendali.