Vi è mai capitato di sentirvi il migliore di tutti? O, peggio ancora, conoscere qualcuno che fosse proprio certo di non aver eguali? A me sì devo essere sincera e, in entrambi i casi, c’è stata un’amara sorpresa.
Mi è capitato di capire una cosa al volo, poco prima degli altri e sentirmi una vincente… peccato non avessi ascoltato attentamente e avessi capito fischi per fiaschi risultando un’idiota e non una “smart”.
Ho avuto anche molte occasioni di conoscere persone convinte di essere al di sopra di tutti e di tutto, invincibili, imparagonabili e molto spesso terribilmente sole. Una delle mie grandi paure è avere figli saccenti, indisponenti e sbruffoni a cui alla fine tutti girano alla larga.
Trovare la giusta misura da adottare non è facile: un figlio va gratificato sottolineando quando fa bene e riesce nei suoi obiettivi, mai umiliarlo, ma nemmeno dirgli troppo spesso che è bravo, che è bello, che è intelligente… sennò potrebbe finire con il crederci così tanto da essere controproducente, questo mi insegnano i testi di psicologia infantile letti qui e lì e un po’ anche l’esperienza.
Ma è davvero così facile nella vita di tutti i giorni? Quando hai da portare fuori il cane di prima mattina perché il marito lavora, una figlia (neonata) ha la febbre, un’altra urla “io non mi voglio vestire perché il mio pigiama a fiori è troppo bellissimo” e la tua casa sembra il set di “Salvate il soldato Ryan”? Sarò sincera anche questa volta: a volte vado in palla, guardo mia figlia e le dico “amore mio quanto sei bella” e poi ripenso a quello che dicono sul libro di psicologia infantile e bla bla bla di cui sopra e allora aggiungo “ma anche un po’ brutta quando fai i capricci”. Idem quando la vedo fare cose nuove tipo mangiare al cinese minuscoli bocconcini di pollo con le bacchette con la disinvoltura di una bambina nata a Guangzhou e me ne esco con frasi tipo “ma sei bravissima, non ci riesco nemmeno io, neanche papà, nessuno in tutta la nostra famiglia” e sento di nuovo la vocina che mi dice “ehi, ma ti ricordi cosa avevi letto?” e allora cambio rotta: “Però ci sono anche tantissime bambine cinesi brave come te o anche di più”.
Per fortuna il lupo di “Sono io il più forte” è venuto in mio soccorso e in maniera spontanea spiega a Ginevra che nessuno è il più bello e il più forte: ci sarà sempre chi è più bello o bravo di te nel fare qualcosa.
A lei però non ditelo che la sua mamma è la più forte, un enorme drago capace di spaventare tutti – ma proprio tutti – se qualcuno prova a toccarle le sue bambine.
Titolo: Sono io il più forte
Autore: Mario Ramos
Casa editrice: Baba Libri
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