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Volete sapere quanto costa uno studente?

Carissimi,

ritrovo il Blog e ciascuno di Voi. Il nostro dialogo-confronto si è interrotto perché ho dedicato del tempo ad una prossima pubblicazione – tra un mese nelle librerie – che annuncio proprio attraverso il nostro Blog. Spesso ho scritto che l’anello mancante per avere in Italia una Buona Scuola Pubblica, in un pluralismo educativo che permetta alla famiglia di scegliere, è saper individuare il costo standard di sostenibilità per studente.

E’ stato un bel lavoro di squadra che, insieme a due amici esperti coautori, offriremo tra un mese alle famiglie, ai docenti, ad ogni cittadino che vorrà dire la sua, perché finalmente la famiglia italiana possa riappropriarsi della propria responsabilità educativa liberamente esercitata.

Come? Attraverso il costo standard per allievo, fattore di efficienza e di sostenibilità nel buco nero della pubblica istruzione. Si dia alla famiglia la possibilità di scegliere la buona scuola pubblica – paritaria o statale – che ritiene “giusta” per i propri figli;  se qualcuna non è scelta, bene: o si riforma o chiude. Semplice. Si può morire non solo per difficoltà economica, ma anche per mancanza di identità. Questo deve valere per tutte le buone scuole pubbliche, paritarie e statali.

I benefici del costo standard per studente? Corposi:

1)  La famiglia può scegliere la buona scuola pubblica – paritaria o statale – che le pare migliore per i propri pargoli; 2) l’autonomia scolastica diventa realtà, non più solo sulla carta.

Risultato: a) una sana concorrenza fra le scuole, con uno Stato vigile e attento; b) l’innalzamento del livello di qualità del sistema scolastico italiano e la morte per fame dei diplomifici; c) valorizzazione dei docenti che valgono e funerale della scuola come ammortizzatore sociale; d) abbassamento delle spese pazze e inutili e destinazione di ciò che era sprecato ad altri scopi. Mi disse una brava preside di un grande Liceo del sud, appena arrivata nella nuova sede: “Ho vergogna a farti vedere cosa ho trovato nelle cantine della mia scuola…. macchinari nuovi di milioni di euro – ormai obsoleti – ancora col cellophane”.

Basta. Mai più. Buon anno scolastico!


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