L’affaire VW è destinato a ridimensionarsi. Si faranno le inchieste, si pagheranno le multe e le autorità proseguiranno nell’imporre i loro assurdi limiti alle emissioni degli autoveicoli, dimenticandosi, ad esempio, di quante emissioni mette in giro un semplice aereo di linea.
E’ prevedibile, comunque, un periodo di grande agitazione e confusione (a Torino Guariniello è già entrato in azione). Ci saranno cause e contro-cause. L’occasione è troppo ghiotta per ambientalisti e giustizialisti. E si continuerà a trascurare il fatto che l’America ha adottato quei limiti (doppi rispetto a quelli europei) semplicemente per ostacolare un auto (diesel) che non vuole sulle sue strade.
Confusione tanta, ma non sarà l’affaire VW a provocare una recessione. Quelli che dicono che lo scandalo VW è l’equivalente dello scandalo Lehman (che diede inizio alla grande crisi) sono grosso modo dei dementi. Là si generò una sfiducia planetaria nel sistema bancario (la banca era presente in 150 Stati), al punto che nessuno si fidava più nemmeno della banca sull’altro lato della strada. Qui c’è la crisi (alla fine forse meno grave di quello che appare oggi) di una singola casa automobilistica: ne abbiamo molte altre, e non per questo affaire la gente smetterà di usare l’automobile.
Quindi no recessione mondiale. Ma le Borse? Le Borse, che sono al rialzo da anni, dovranno osservare un periodo di calma e di riflessione. Quindi ci saranno meno rialzi e anche profitti più moderati. E di questo bisognerà tenere conto.
Per il resto il mondo continua per la sua strada, inquinato come sempre, con la vita media che è passata da 40 anni a 80, e che risulta ancora in aumento.
(estratto di un articolo più ampio che si può leggere qui)