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Tutti i travagli di Wikipedia

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Wikipedia è in crisi? Non perché chiede donazioni agli utenti per mandare avanti l’iniziativa, ma perché i visitatori sono in calo. Mentre Facebook raggiunge numeri da record e Google si dà da fare e cambia logo, l’enciclopedia on-line rallenta e soffre: meno 300 milioni di traffico di utenti/mese da marzo ad oggi.

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Se ad oggi Wikipedia è il decimo sito web più visitato al mondo, all’inizio del 2014 si trovava al quinto posto.

LE DUE (PROBABILI) RAGIONI

La compagnia di analisi sul traffico internet Similar Web ipotizza due ragioni: l’uso che fa Google di Wikipedia e il cambiamento del più utilizzato protocollo di comunicazione, da http a https. La prima ipotesi è quella che salta maggiormente all’occhio degli utenti e della quale è facile accorgersi: digitiamo ciò che vogliamo sapere, Mountain View elabora, tira fuori il risultato e, senza dover cliccarci sopra, la pagina web offerta da Google mostra subito il riassunto della ricerca. Bisogno soddisfatto, chiudiamo la pagina. Wikipedia non ha ricevuto nessun click.

LA TERZA (CURIOSA) RAGIONE

C’è un’altra ragione per cui sembra che le visite stiano calando. Ma per spiegarlo bisogna prima capire come funziona Wikipedia. Per aggiungere voci all’enciclopedia più famosa al mondo basta entrare nel sito e, anche senza previa registrazione, nuove voci possono essere messe a disposizione di tutti. Tutti possono scrivere, tutti possono modificare. Quella che potrebbe sembrare una debolezza, negli anni è invece diventata la forza di Wikipedia: chi correggeva lo faceva bene, perché lo poteva fare molto facilmente. Quando si scrive su qualcuno, vale il silenzio assenso. Se non si modifica viene considerato come approvato.

Non è l’unica preoccupazione il calo di visitatori. L’Independent ha pubblicato la notizia che nel Regno Unito centinaia di piccoli imprenditori e “celebrita” minori, si sono visti ricattare da “black mail” di persone che, sfruttando una falla nel sistema della web-enciclopedia,  chiedevano centinaia di sterline per non alterare i profili delle vittime con notizie negative o per crearne di elogiativi dal nulla. A quanto pare però, Wikipedia ha già bloccato gli account di ben 381 di questi ricattatori, definiti dalla stessa società “rete di cospiratori”.


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