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Che cosa penso del caso Charamsa

“Devo parlare di ciò che ho subito al S.Uffizio, che è il cuore dell’omofobia della Chiesa cattolica, un’omofobia esasperata e paranoica”. Queste le parole di Monsignor Krzysztof Charamsa che decide di pugnalare la Chiesa proprio alla vigilia del Sinodo sulla Famiglia.

Charamsa diventerà vittima ed eroe per tutti i seguaci del relativismo integralista e per i mass media internazionali orientati ad indebolire la famiglia e la Chiesa Cattolica, perché unici ostacoli rimasti a trasformare l’uomo in un individuo consumatore privo di valori e di affetti.

Bene ha fatto il Vaticano ad intervenire perché l’ex monsignore ha tradito, dando anche pubblico scandalo, l’obbligo del celibato a cui ha detto sì il giorno dell’ordinazione sacerdotale, dimostrando di voler vivere una convivenza. Omofobia? Sciocchezze! Anche il cardinale Milingo fu giustamente rimosso dal suo incarico poiché dichiarò di voler vivere una convivenza e di sposare la sua compagna.

C’è chi, giorno dopo giorno, agisce con perfetto tempismo ed efficacia tentando di concretizzare la distruzione della famiglia e della Chiesa Cattolica.

Tornando al caso in oggetto, dobbiamo ricordare ai più distratti che essere preti non è un dovere ma una vocazione, quindi se vuoi avere un compagno o una compagna libero di farlo ma non con la veste talare.

C’è un’operazione internazionale che ha lo scopo di renderci tutti assoggettati al pensiero unico. Io rispetto la libertà di ogni persona umana, ma tutti rispettino la mia e quella di coloro che amano la Chiesa e la famiglia naturale con “addirittura” un padre, una madre e dei figli.

Detto ciò confidiamo in un sereno e proficuo Sinodo sulla famiglia

Nicolò Mardegan

Fondatore NoixMilano e NoixItalia


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