Ciò che sta accadendo al Senato in queste ore è la rappresentazione di una farsa indegna di un organismo democratico.
Un emendamento “canguro” a firma del senatore Cociancich del PD, di cui si è chiesto la perizia calligrafica, permette di zittire la minoranza di un Parlamento farlocco espressione di una legge elettorale secondo me incostituzionale.
Patetico l’urlo dell’amico Zanda contro “coloro che non vogliono la riforma”, preoccupato com’é di dover guidare un partito diviso e sovra rappresentato dal “porcellum” incostituzionale, che sta per varare, con l’aiuto di accoliti e turiferari irresponsabili, un combinato disposto sostanzialmente illegittimo per la natura dell’organo che lo sta approvando, sicuramente sottoponibile immediatamente ad altro giudizio della Corte Costituzionale sul fronte della legge super truffa dell’Italicum e foriero di chissà quali avventure sul piano politico nazionale.
Bene ha fatto il sen Mario Mauro, tra le poche voci fuori dal coro, insieme a quelle degli amici della Lega e del M5S e dei superstiti di Forza Italia, i quali ultimi vivono la contraddizione di ciò che avevano seminato con il “costituzionalista Verdini” al tempo del famigerato patto del Nazareno, a ricordare che “basta un batter di ciglio del Presidente del consiglio” che tutto si adegua in una Camera dove il Presidente Grasso rischia di fare la fine di un qualsiasi Don Abbondio “vaso di coccio tra vasi di ferro”.
Sono giornate tristi per la democrazia italiana, se una minoranza, pari a non più di uno scarso 15% del corpo elettorale, intende imporre non una legge qualsiasi, ma il cambiamento stesso della Carta costituzionale, a colpi di “ canguri” e con i voti di un’esigua maggioranza rinforzata dai voltagabbana dell’ultima ora, aspiranti al vitalizio garantito dal prolungamento della legislatura.
Invano dal 2012 chiediamo inascoltati, al Presidente Napolitano prima e allo stesso Mattarella poi, di chiudere la farsa di un Parlamento farlocco e di dare voce al popolo con l’elezione di un’assemblea costituente con l’unica legge elettorale legittima, il “consultellum” derivato dalla sentenza della Corte sul “porcellum”. Invece si ava avanti come se tutto fosse normale in una condizione di oggettiva sostanziale illegittimità politica e costituzionale.
Si vede che, rispetto alla conclamata “sovranità popolare” posta alla base della nostra Costituzione, prevale quella dei poteri finanziari, che guidano economia e politica a livello internazionale e scelgono i loro burattini da utilizzare come “utili idioti”, senza distinzione di appartenenza politica, meglio se dediti a quel vizio del trasformismo italico che ha segnato i momenti più difficili della nostra storia nazionale.
Ettore Bonalberti