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Tutti i dettagli del piano anti Gender di Manif Pour Tous

Manifestazioni, raccolte firme, petizioni online, lobbing sui parlamentari, incontri sparsi per l’Italia. Ma per fermare il ddl Cirinnà appena sbarcato al Senato e arginare la teoria gender, serve anche altro. Ad esempio, un piano nazionale per mobilitare migliaia di famiglie, un’iniziativa “contro la diffusione di questa ideologia a scuola, a difesa della libertà educativa della famiglia”, anticipa a Formiche.net Filippo Savarese, portavoce della Manif Pour Tous Italia.

L’APPUNTAMENTO ROMANO

L’associazione pro-family ha organizzato per sabato 17 ottobre a Roma (ore 9.30 Teatro Adriano) l’evento “Generazione famiglia – Per una ri-costituente antropologica” per dare avvio alla nuova campagna in difesa della famiglia. “Accuseremo chiaramente l’ideologia del ‘genere’, che sta minando alle fondamenta questa antropologia della famiglia e avvelenando la maturazione psicoaffettiva di intere generazioni”, dice Savarese.

CHI CI SARA’

Ecco il parterre di ospiti: si va dal filosofo con simpatie marxiste e no euro Diego Fusaro ai giornalisti di area conservatrice Fabio Torriero e Marcello Veneziani fino ai docenti universitari Alessandra Servidori e Sergio Belardinelli. E poi ancora i giornalisti Costanza Miriano e Mario Adinolfi, la deputata Ncd-Ap Eugenia Roccella, l’ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, l’ex eurodeputato del Ppe Luca Volontè, lo psichiatra Alessandro Meluzzi e Massimo Gandolfini del Comitato Difendiamo i nostri figli. E’ previsto infine l’intervento di Ludovine De La Rochere, fondatrice francese de La Manif Pour Tous.

L’INCONTRO MILANESE

Qualche ora più tardi, alle 15, nella sede di Regione Lombardia a Milano ci sarà invece il convegno collegato ad Expo “Nutrire la famiglia per nutrire il futuro”, un’iniziativa di carattere più istituzionale (presente anche il governatore leghista Roberto Maroni) ma sempre sulla stessa linea di quella romana, con la quale condivide peraltro alcuni ospiti.

IL SUBBUGLIO PARLAMENTARE

Non usa mezzi termini Savarese quando parla del ddl sulle unioni civili fresco di approdo a Palazzo Madama. Si tratta – dice – di “una forzatura che dovrebbe entrare nei manuali di Diritto Costituzionale come clamoroso caso di violazione della nostra Carta”. E questo perché, con buona pace dell’art. 72 della Costituzione, il provvedimento ha messo piede in aula senza il dibattito in commissione, fatto su un altro testo. Detto ciò, dalle parti della Manif sono convinti che “sulla stepchild adoption, che serve di fatto a legittimare in Italia pratiche di eterologa o utero in affitto sfruttate all’estero da coppie omosessuali, il dissenso in Parlamento è diffuso e trasversale”.

CHE SUCCEDE NEL CENTRODESTRA

I segnali non sono mancati: “Ncd e Fi in Commissione Giustizia hanno sempre lavorato contro il ddl Cirinnà” che per Savarese punta a “legittimare la cosiddetta ‘omogenitorialità’”; su Forza Italia, ragiona, occorre però di attendersi da Berlusconi un chiarimento, soprattutto dopo l’intervista di Michela Vittoria Brambilla al Corriere della Sera. “Ora che il ddl arriva in aula sarà – aggiunge – fondamentale che anche la Lega inizi ad impegnarsi attivamente contro questo pericolo, così come farà senz’altro Fratelli d’Italia”.
Nel frattempo, continua la raccolta firme contro il disegno di legge (“conta ormai diverse centinaia di migliaia di adesioni”), e resta valida l’ipotesi di una nuova manifestazione: “Siamo pronti a riportare in piazza il popolo, per la famiglia, contro lo sfascio del matrimonio e il mercato dei figli”.

I CATTODEM E L’AFFIDO RINFORZATO

La soluzione dell’“affido rinforzato” proposta da alcuni cattolici democratici, così da bypassare l’adozione da parte della coppia omosessuale dei figli biologici avuti da uno dei partner in una relazione precedente, non convince il portavoce della Manif italiana. “Se la soluzione proposta per evitare il mercato internazionale dei figli nasce geneticamente destinata alla riforma in sede giudiziaria, com’è scontato che avverrà con questo pseudo-affido visti i precedenti in materia etica, allora è una non-soluzione”, sottolinea Savarese. Piuttosto, “bisogna avere il coraggio di dire la verità tutt’intera: tutti nasciamo da una mamma e da un papà, chi si trova a vivere con due uomini o due donne a seguito di eterologa o surrogata ha subito un furto esistenziale immane”.

SE PURE I CATTOLICI TENTENNANO

Tuttavia, il clima politico e culturale in cui portare avanti queste battaglie “non è certo dei migliori”. E questo anche per “la ‘pausa riflessiva’ che sembra essersi presa la Chiesa recentemente”. Guardando all’associazionismo cattolico italiano, “negli ultimi anni importanti realtà hanno scalato la marcia, se non inserito il freno a mano” dice Savarese, e qui il riferimento va in particolare a Cl. “Alcuni – incalza – confondono la durezza con la chiarezza, e dire le cose come stanno, nella loro abbagliante semplicità, è già una violenza, un disturbo al mito del dialogo come fine a se stesso e non come mezzo. Ciò che è giusto va perseguito, ma ciò che è sbagliato va contrastato. Dobbiamo opporci con serenità ma con estrema determinazione a questa dittatura apparentemente invisibile, per il bene dei nostri figli. Sabato al Teatro Adriano inizieremo seriamente a fare la nostra parte in tal senso”.

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