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Perché detesto il Benaltrismo (anche sulla Finanziaria fiduciosa di Renzi)

Italiani brava gente. Parafrasando Winston Churchill, si potrebbe dire che gli Italiani sono un popolo di 120 milioni di individui che è la somma di due opposte opinioni, mutevoli stati d’animo e appartenenze ideologiche dei medesimi 60 milioni di italici abitanti censiti nel Belpaese.

Avidi e generosi, codardi e impavidi, ignoranti ma colti. E quando si tratta di prendere una determinata posizione, spesso a prescindere, impareggiabili nel confondere e propinare opinioni con l’assoluta certezza che riveste solo l’oggettività di un fatto.

Siamo così, maledetti e santi, dinamici e pigri, munifici ed egoisti, timidi e spavaldi. Quel genio e sregolatezza che ci fa cogliere come nessun altro popolo nell’Universo – si, compresi anche gli extra terrestri che, se ci sono, sicuramente vestono Armani o Boglioli, bevono Franciacorta o Presecco e vanno a cena da Bottura o Cracco – i dettagli e i particolari di ogni cosa ed oggetto, tanto da far si che Italia sia ovunque – anche nell’universo – sinonimo di bellezza. Ed è cosa buona.

Meno lo è il benaltrismo, neologismo riferito ad un’altra, diffusa italica caratteristica. In particolare, quella connessa alla politica e al governo del Paese, ovvero del “si poteva fare di più”. Nessun Italiano ne è immune e non c’è esecutivo, sia esso di centro, destra, sinistra, sopra o sotto, di fianco o supino che ne esca illeso in un suo qualsivoglia provvedimento.

Figuramoci quando si parla di Legge Finanziaria, pardon, Legge di Stabilità come è stata ribattezzata con indubbio, immediato richiamo al principio di inamovibilità che ha caratterizzato – ahimè – gli ultimi anni di vita del nostro Belpaese. Identico destino per le famose famigerate?) riforme: apriti cielo, “Si poteva fare di più, serviva ben altro, non sono queste le scelte che cambieranno l’Italia”.

Ma quel guascone di un giamburrasca toscano, ci sa fare. Dribla, schiva ed anticipa, si muove nelle conferenze stampa come un rullo compressore così come sui vari terreni della macchina pubblica. Ed ecco che la Legge di stabilità la presenta via tweet e la chiama “Legge di Fiducia”. Poi vola in Europa, zittisce un signor nessuno polacco irriguardoso verso gli italiani e gli sforzi sostenuti dall’Italia nel Mediterraneo, torna e di buon mattino parla alla radio del primo quotidiano economico del Paese.

Poteva fare di più? Si, no,  forse, chissà… Nel fantastico Paese di noialtri Benaltristi spesso tragici Tafazzi, non si cura dei fili tesi persino dai suoi di partito, e prosegue nella sua azione, diretto verso quella scadenza elettorale che farà si che ne resterà uno solo, democraticamente decisionista per la durata di una intera Legislatura. Finalmente direi… e comunque si poteva fare ben altro!


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