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Mantovani, Garavaglia, Maroni. Che succede al Pirellone?

Di Spin

Ecco “7su7″, la rassegna stampa ragionata del team di comunicazione strategica SPIN (Strategy Politics Image Newsmaking)‎

Le notizie di oggi. Senato, addio tra le proteste. Le opposizioni non votano, la riforma passa con 179 sì. Napolitano replica a Berlusconi: parole ignobili, patologica ossessione. Via libera alla Camera all’introduzione della cittadinanza per ius soli. Lombardia, arrestato il vice presidente della regione. L’inchiesta scuote la maggioranza di centro destra. Intifada, uccisi altri tre israeliani. Netanyahu annuncia reazione dura. Risalirà la soglia massima di circolazione del contante. L’intenzione del governo è allinearla con l’Europa passando dall’attuale limite dei 999 euro a 3.000. Rimonta azzurra. Norvegia battuta.

Riforma del Senato

Ampia intervista di Goffedo De Marchis al ministro Boschi su Repubblica. «Il Pd adesso è compatto: è la riforma degli italiani, ora proviamo a unire comunali e referendum. Ma non sarà possibile celebrare la consultazione referendaria a giugno, più probabile si tenga a ottobre. All’ex leader Bersani dico che questo non è il momento delle polemiche». E di Verdini: «lui è coerente, anche se non sostiene la maggioranza bensì le riforme».

Roberto Scafuri intervista per il Giornale il senatore Paolo Corsini, già sindaco di Brescia, già docente di storia moderna all’università di Parma, cattolico con un passato nel Pci-Pds-Ds: «Ho detto sì alla nostra fine e a quella della Carta. Ho votato un testo sgrammaticato. L’idea di arrivare a un compromesso con la minoranza ha compattato il Pd e sbloccato la situazione. La conseguenza sarà che Renzi dovrà acquietarsi e capire che gli conviene discutere con il suo partito». E ancora: «non potevamo andare al voto col Consultellum, altrimenti Renzi non avrebbe mai vinto». Infine: «Ieri è emersa la gracilità della cultura istituzionale di questa legislatura. Se penso ai padri costituenti, qui siamo a livello di Wikipedia».

Avvenire osserva: «punto di svolta verso la Terza Repubblica, ma resta il ‘buco nero’ di un vero centrodestra».

Polemica Napolitano Berlusconi

Quando l’ex presidente della Repubblica prende la parola in Senato, grillini e Forza Italia abbandonano l’aula. Degli strascichi delle critiche a Napolitano si occupa per Repubblica, Goffredo De Marchis, che dà voce alla posizione dell’ex capo dello Stato, che interviene nell’aula del Senato come ‘padre’ della riforma.

Inchiesta in Lombardia

Agli arresti Mario Mantovani, vice presidente della Regione. Se ne occupa molto il Corsera, con una linea colpevolista a firma Simona Ravizza e soprattutto Giangiacomo Schiavi. Marco Cremonesi dà voce a Matteo Salvini che dice: «contro l’assessore Garavaglia acccuse assurde. L’avevo detto, andiamo bene nei sondaggi e faranno di tutto per fermarci. Ed eccoci qui. A qualcuno dà fastidio la sanità lombarda e il fatto che la Lega governi dove si produce il 30% del Pil. Mantovani mi pare una brava persona, per quanto mi riguarda mi permetto soltanto di dire che sono vicino a un padre a cui è nato un figlio dieci giorni fa, il capo di gabinetto dell’ex assessore alla sanità, Giacomo Di Capua, per un qualcosa che riguarda fatti che risalgono come minimo a un anno fa».

Matteo Pucciarelli per Repubblica ascolta l’ex candidato del centro sinistra al Pirellone, Umberto Ambrosoli: «altroché pulizia, finiranno come Formigoni. Oggi come ieri la politica sottovaluta gli scandali».

Luigi Ferrarella sul Corsera si occupa delle accuse: «concussione, corruzione, turbative nelle gare».

Del caso si interessa anche il Giornale che però, con Luca Fazzo, osserva: «non c’è un euro di mazzette».

Nel suo editoriale, Alessandro Sallusti scrive di «un arresto sospetto. Le case non scappano. Perché l’arresto preventivo? Non ci sono mazzette da cercare e recuperare in paradisi fiscali ma semmai case da sequestrare. L’arresto preventivo in una società civile è una misura estrema che andrebbe applicata in casi di grave pericolo per le indagini o per persone terze». E poi, «nel caso di Mantovani colpisce la tempistica. C’è il Pd sotto schiaffo giudiziario e mediatico a Roma per l’imminente apertura del processo ‘Mafia Capitale’. I giornali sguazzano nelle ricevute false di Marino, la corte dei conti dice di voler vedere chiaro in quelle altrettanto sospette del premier Renzi. Tutto questo, certificano i sondaggi, sta provocando il crollo del Pd. Serviva un diversivo per distrarre l’opinione pubblica. Ed eccolo servito. Il soccorso rosso della procura di Milano scodella l’arresto di Mantovani. Non sia mai che a qualcuno venga il dubbio che i cattivi siano anche a sinistra».

Unioni civili e utero in affitto

La Stampa, a firma Maria Corbi: «il Senato boccia lo stop alle unioni civili. Lite nella maggioranza: Ap e Forza Italia chiedevano un rinvio, i dem vogliono votare a novembre. Alfano e Schifani irremovibili sul no all’adozione estesa al genitore non biologico delle coppie gay».

L’esponente Ncd, Maurizio Sacconi, dà battaglia e dice a Carmelo Lopapa su Repubblica: «la legge sulle unioni civili favorisce l’utero in affitto. Daremo battaglia. Il governo vuole dare un segnale ideologico portando la legge in aula nei giorni del Sinodo. Nel Palazzo siamo soli ma l’opinione pubblica è schierata con noi”.

In linea con Sacconi è il presidente del Censis, De Rita, intervistato per il Mattino da Gigi Di Fiore: «temo che sui matrimoni omosex pesi più la mobilitazione che il consenso. Si tratterebbe di norme al buio e la mancata opposizione spesso è frutto dell’indifferenza. Nelle dinamiche sociali vince chi riesce a organizzare un ampio consenso dell’opinione pubblica che non significa però consenso della maggioranza del corpo sociale».

Giustizia

Sul Messaggero la notizia – semi clandestina anch’essa – che è latitante il fratello della senatrice Monica Cirinnà, prima firmataria del testo sulle unioni civili, accusato dai pm di Roma di «associazione a delinquere transnazionale finalizzata all’evasione fiscale».

Ius soli

Su Repubblica, Vladimiro Polchi: «Rivoluzione e ius soli, cittadino chi nasce o studia in Italia. Primo sì alla legge. Protestano FI e Lega. Porte aperte a 800 mila figli di immigrati. Bisogna avere genitori regolari o completare un ciclo scolastico di cinque anni».

Esteri

«Fu un missile russo ad abbattere il boeing malese in Ucraina». È quanto scrive sul Corsera, Fabrizio Dragosei, dando voce al rapporto olandese sul disastro. Mosca nega: «lanciato da Kiev».

Su Repubblica, Marco Ansaldo: «Erdogan ammette le falle nella strage». Polizia sotto accusa per aver ritardato i soccorsi. L’Is invita e eseguire «massacri a tutto campo». Scontri a Istanbul tra manifestanti e forze dell’ordine. Per Erdogan, quindi, «buchi nella sicurezza, li accerterà l’inchiesta».

Religione

Gian Guido Vecchi aggiorna sul Sinodo: per il Vaticano è stato un atto di disturbo diffondere la lettera ma Padre Lombardi dice «non era questa l’intenzione dei firmatari». Intanto il cardinale Dolan conferma di aver messo la propria firma sul documento. Altri smentiscono.

Più approfondito, Paolo Rodari su Repubblica, che scrive di «gruppi economici e di potere che vogliono sovvertire la rivoluzione di Francesco». E ancora: «Sotto Ratzinger c’erano cordate interne, oggi si combattono posizioni culturali eterogenee. A dispetto della situazione, il pontefice non vuol cedere a teorie cospitative».

In linea sul Corsera, Massimo Franco: «Ricreare il clima di Vatileaks, il piano dei nemici del Papa».

Roma

Scrive su Il Giornale Giuseppe Marino: «Marino inizia la sua vendetta. Il Pd romano crolla al 17%». E Adalberto Signore nelle stesse pagine: «Le correnti dem regalano la Capitale ai Cinque Stelle».

Economia

Il Sole/ 1 – «Effetto Volkswagen. Crolla la fiducia tedesca. Berlino verso il taglio delle stime di crescita per il 2015. Pesano dieselgate e crisi degli emergenti: l’indice Zew perde oltre 10 punti e precipita ai minimi».

Il Sole/ 2 – Il quotidiano diretto da Roberto Napoletano intervista il magnate egiziano Naguib Sawiris, presidente di Orascom, che dice a Ugo Traballi: «In Italia ho investito un miliardo». Sawiris lamenta ancora la mancata acquisizione della Roma, squadra per cui ha inutilmente negoziato l’acquisto della maggioranza con gli advisor bancari, ma è comunque ben radicato in Italia. Oggi sarà a Milano per lanciare il data center di Supersnap, investimento da 300 milioni di euro: «darà da lavorare a molte persone: dopo Libero, Virgilio, Dada spa e Seat Pagine Gialle è il quinto investimento». Smentito interesse per Wind-3.

Il Sole/3 – intervista a Enrico Letta, neo presidente di Asean, l’organismo pubblico privato che intende favorire gli scambi economici tra le imprese italiane e l’area di free trade composta da dieci Paesi del sud est asiatico: «il Pacifico è la frontiera della crescita. Nel sud est asiatico vivono 600 milioni di persone. Spazi nelle infrastrutture di Malesia, Vietnam, Thailandia, Indonesia».

Birre

Scrive su Il Giornale, Sofia Fraschini: «La Peroni si beve la Budweiser. Nel mondo delle bionde si brinda alla quarta fusione più ricca della storia dell’economia. La belga AB InBev compra l’anglo sudafricana SabMiller per novantuno miliardi di euro. Il neonato gruppo controllerà un terzo del mercato mondiale, ma deve ancora essere sciolto il nodo antitrust».

Su La Stampa, a firma Paolo Mastrolilli: «Twitter taglia per rilanciarsi, via l’8% dei dipendenti. È il piano del Ceo, Dorsey».

Svolta di Playboy

Si legge su La Stampa: «Basta nudo, è sorpassato». Vivremo di nostalgie…


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