Alcuni lettori della mia precedente nota hanno manifestato dissenso su una mia espressione che definiva il sindaco dimissionario Ignazio Marino “inadeguato”. Da ciò che dicevo era chiaro il mio giudizio: si tratta di una inadeguatezza politica, di un’incapacità nell’affrontare il caos politico romano.
Marino, come ho detto, ha teso a riparare guasti antichi e a moralizzare l’amministrazione capitolina, senza avere alle spalle un partito compatto a suo sostegno. Matteo Orfini a un certo punto l’ha sostenuto, senza che avesse una forza reale e, come si è visto, a decidere alla fine è stato Matteo Renzi. In questo quadro così scombinato, Marino si è duramente scontrato con: i potentati dei vigili urbani, dell’Ama, dell’Atac, e di altri pezzi di strutture pubbliche e amministrative che sono state qualificate dai magistrati come “Mafia Capitale”.
Si è anche scontrato con pezzi della sua giunta, mentre la città appariva sempre più sgovernata, sporca e disagiata. E’ chiaro che i potentati si sarebbero difesi, e se non hai una forza politica e un consenso anche organizzato, il dissenso e i colpiti usano il disagio, e si creano vuoti e crisi. Su un altro fronte, Marino, con un grande impatto mediatico, ha unito le coppie di fatto al Comune, in contrasto con pezzi rilevanti del Vaticano e del mondo cattolico.
Ha fatto bene a cimentarsi su questo fronte, ma se poi cerchi di farti invitare dal Sindaco di Philadelphia per partecipare alle manifestazioni americane attorno al viaggio del Papa, ci sarà stato qualche cardinale o notabile cattolico che avrà detto a Francesco: Santità, come ha fatto a invitare Marino che sposa pubblicamente in Comune, davanti alle tv, i gay? Da qui la domanda (organizzata) in aereo al Papa, il quale ha risposto non al giornalista, magari imbeccato, ma ai cardinali e ai notabili: “Io non ho invitato Marino, chiaro?!”. Chiarissimo.
E mi chiedo, Marino non doveva capire che in Vaticano ci sarebbe stata una reazione alle sue iniziative sulle coppie di fatto? Non è questa un’inadeguatezza? In tutta questa bufera, farti beccare sugli scontrini (robetta…), significa non capire politicamente quello che si sta muovendo attorno a te. Ecco perché ho parlato di inadeguatezza. Infatti, la distanza tra quel che Marino smuoveva e la sua capacità di capirne il senso e le reazioni a cui politicamente occorreva replicare, mostra proprio quel ho scritto.
(estratto da un post pubblicato sul profilo Facebook di Emanuele Macaluso)