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Offshore a raduno, orgoglio contro pregiudizi

Schiacciata dal peso della crisi internazionale, Ravenna, mancata capitale della cultura, rischia di vedersi soffiare un altro primato: quella di capitale internazionale dell’Offshore. È quello che si vocifera in città.

Piattaforme e imbarcazioni navali forgiate in loco restano al palo superate dalle commesse dei Paesi dal ‘pensiero energetico forte’. E nelle aziende del polo ravennate, che danno lavoro a circa 6.000 persone, tra imprese e indotto, si cominciano a fare i conti con la parola ‘esuberi’.

IL PROUD DAY

Così l’incontro che si è svolto nei giorni scorsi in Municipio a Ravenna tra il Sindaco Fabrizio Matteucci e all’Assessore Regionale Palma Costi per confrontarsi insieme sulle strategie energetiche, si è trasformato in una sorta di ‘Proud day’ del distretto energetico. Orgoglio contro il pregiudizio, si dice in ambienti della maggioranza.

LO SFOGO DEGLI IMPRENDITORI

“Soffriamo di una crisi internazionale ma anche di un mancato riconoscimento del nostro ruolo – si sono sfogati imprenditori e rappresentanti del mondo offshore -. Garantire approvvigionamento energetico per lo sviluppo e per la vita quotidiana delle persone negli altri Paesi è sinonimo di forza e innovazione, quando non armamentario di spavalderia politica”, si fanno scappare i più – Mentre noi dobbiamo quasi giustificarci di aver capacità di sviluppo tecnologico di livello internazionale. Giustificarci di avere personale in grado di operare su tutte le piattaforme mondiali”.

LE RASSICURAZIONI DELLE REGIONI

Ad ascoltare le cahiers de doléances, i rappresentanti muncipali e regionali. L’assessore regionale Palma Costi rassicura su contatti costanti con il Governo e annuncia a breve un incontro con i vertici Eni. Ma non c’è enfasi messianica nell’annuncio. C’è piuttosto la consapevolezza che tocca a istituzioni locali e imprese tenere i fili di una corda che si sta spezzando, si mormora in ambienti Pd.

UN NUOVO MODELLO DI PERFORAZIONI

D’altronde il pragmatismo emiliano aiuta a capirsi. Tra il NO-TRIV. E il SI-TRIV si sta lavorando ad un modello di perforazioni ‘TRIV-SOLO-DOVE-SI-PUÒ-SENZA-RISCHI-E-SENZA-IMPATTI-DEVASTANTI’. Uno schema poco adatto a slogan ma suggellato da una risoluzione proposta dal consigliere Gianni Bessi (Pd) che ha ottenuto il voto favorevole dell’Assemblea Legislativa regionale che vuole sottrarsi alla politica della contrapposizione cercando nella tradizione del modello Emilia-Romagna la soluzione più giusta per tutti.

La base è un accordo sulle trivellazioni a terra su cui la Regione ha già raggiunto un’intesa con il Ministero. Un accordo unico attento alla sicurezza e alla sostenibilità degli interventi che può rappresentare un modello concreto anche per le trivellazioni a mare.

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