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Perché è vergognoso il tentativo di delegittimare Papa Francesco

Di Ettore Bonalberti

Sono cattolico, apostolico romano e credo nella “Santa Chiesa cattolica” e nel suo Capo “servo servorum Dei” e in Papa Francesco, come ho creduto in tutti i Papi della mia vita: da Pio XII a Papa Giovanni XIII, da Paolo VI, a Papa Giovanni Paolo I, da Papa Giovanni Paolo II a Papa Benedetto XVI sino all’attuale Pontefice, Papa Francesco.

Sono laico per le mie scelte politiche che, tuttavia, nella “città dell’uomo”, tento di conformare agli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa che, oggi come nel XIX e XX secolo, sono le uniche voci credibili sui fenomeni apparsi nel mondo dalla prima industrializzazione (Rerum novarum) alla società attuale della globalizzazione.

Dalla “Caritas in veritate“ di Benedetto XVI all’“Evangeli Gaudium” e alla “Laudato Si’” di Papa Francesco, derivo gli orientamenti per le mie scelte responsabilmente autonome sul piano politico culturale e non trovo altre indicazioni più serie ai problemi della nostra condizione storico politica.

Trovo vergognoso il tentativo di delegittimare Papa Francesco, come già accadde per Papa Ratzinger, sulla base di ipotetiche e indimostrabili visite mediche con conseguenze sì gravi, ma non troppo, a suo danno.

Mi conforta la speranza che alla fine prevarrà quanto dice Gesù nel Vangelo di Matteo:

“Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del Regno dei Cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». (Matteo 16,17-19)

Le tenteranno tutte, specie in questi ultimi giorni del Sinodo, ma alla fine “le porte degli inferi non praevalebunt”.

 

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