Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Il “faccia a faccia” tra noi e l’azienda sta funzionando ma il management del gruppo deve essere più audace nell’affrontare il tema del premio agli addetti meritevoli e presenti nei luoghi di lavoro. Vecchie e logore prassi “massimaliste” non reggono più.
Così si può riassumere la “due giorni” di confronto sul contratto integrativo unico per quelle che dal 2016 saranno le divisioni del gruppo di Finmeccanica. Le parti continueranno ad incontrarsi da mercoledì prossimo nella medesima sede di Confindustria, dove da circa un mese va avanti il vis à vis tra sindacati metalmeccanici e la direzione della società guidata da Mauro Moretti.
Bisogna riconoscere che abbiamo fatto dei passi avanti sulla gestione dell’orario di lavoro e sulle flessibilità inerenti l’attività dei lavoratori del gruppo. Finmeccanica, infatti, ha risposto costruttivamente alle nostre sollecitazioni sostenendo che il contratto integrativo dovrà essere innovativo, nel senso di non limitarsi esclusivamente all’armonizzazione dei trattamenti normativi e salariali dei lavoratori interessati.
Abbiamo le prime bozze dei documenti relativi all’Assistenza sanitaria integrativa; alla costituzione del Fondo di sostegno al reddito; al Diritto allo studio; all’utilizzo degli Asili nido; all’incremento del Part-time; all’introduzione del Telelavoro; alle clausole sociali dei lavoratori inerenti al Cambio Appalti; al nuovo modello di relazioni sindacali riguardanti le organizzazioni sindacali a livello nazionale, territoriale e di Rsu. Insomma, tutto bene fin qui!
Avvertiamo timidezza da parte aziendale sulla questione del PdR dell’intero gruppo. Da parte nostra auspichiamo nella controparte ulteriore chiarezza e maggior coraggio, affinché si mettano da parte remore e dubbi.
Il premio in questione non può essere uguale per tutti. Questo è per noi un punto fermo. Ma lo stesso premio deve valorizzare con maggior vigore chi merita, cioè chi lavora di più e bene. Su questa dinamica non si può transigere. Su questo obiettivo non faremo sconti ad alcuno, né dalla nostra parte, ma nemmeno a Finmeccanica, perché si tratta di una scelta utile ad entrambi, dato che può rafforzare il senso comune d’appartenenza all’impresa.
Giovanni Contento, segretario nazionale Uilm