Le commissioni come driver di un utile sostenibile. Si tratta del titolo di un report di Barclays, a firma di Marta Bastoni e Rohith Chandra-Rajan, che analizza la qualità dei guadagni futuri per le banche italiane. Dunque le commissioni faranno bene agli istituti di credito italiani, ma non a tutti allo stesso livello.
INTESA, UBI E UNICREDIT LE MIGLIORI
“Preferiamo Intesa, Ubi e Popolare di Milano che hanno il maggior potenziale di utile e una posizione di capitale solida – scrivono Bastoni e Chandra-Rajan – Il flusso di massa gestita è il driver più importante per le banche italiane, che potrebbe assicurare una generazione di commissioni sostenibile nel tempo. Crediamo anche che ci sia spazio per un passaggio a fondi con una capacità di generare commissioni maggiore e ci aspettiamo un piccolo ma positivo contributo alle commissioni dalla crescita dei crediti erogati. Ubi, Intesa e Unicredit sono i leader relativi nella nostra analisi”.
REDDITO COMMISSIONI AL 40% DEL TOTALE
Il reddito da commissione ha raggiunto il 40% dell’utile totale in media nel secondo trimestre del 2015, il 4% in più rispetto al 2013. “E ci aspettiamo che le commissioni – proseguono gli analisti di Barclays – rimangano un driver nei prossimi anni, in quanto i risparmi una volta fermi in prodotti obbligazionari per il retail continuano a essere spostati verso fondi di asset management. Abbiamo stimato che i margini in Italia rimarranno piatti nei prossimi due anni e mezzo a partire dal secondo trimestre 2015, con il declino nel costo dei finanziamenti parzialmente compensato dal rerating sul fronte degli asset. E vediamo poco spazio di crescita per gli impieghi da questo punto”.
L’ASSET UNDER MANAGEMENT è LA CHIAVE
Sono i flussi dell’asset under management la chiave per una crescita sostenibile delle commissioni, secondo Barclays. “Crediamo ci siamo molte risorse che possano essere spostare nel business dell’asset management. Stimiamo che gli asset under custody, che pagano commissioni inferiori, siano quasi 1,3 volte lo stock dell’asset under management, mentre le obbligazioni per il retail con scadenza al 2017 coprono l’87% in media dell’aumento dell’asset under management atteso nei prossimi due anni e mezzo”.
UN PICCOLO AIUTO DAGLI IMPIEGHI
E infine un piccolo aiuto potrebbe arrivare dagli impieghi. “Mentre le commissioni da nuovi impieghi rappresentano una piccola parte delle commissioni totali – concludono Bastoni e Chandra-Rajan – l’aumento nel credito erogato sta già avendo un impatto positivo seppur piccolo sulle commissioni. La produzione di nuovi impieghi è cresciuta a doppia cifra per oltre un anno, sebbene la crescita degli impieghi sia appena percettibile”.