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Chi sono i pretoriani della riforma costituzionale

Un tavolo al quale sono seduti Maurizio Lupi e Dorina Bianchi di NCD, Gianpiero D’Alia e Ferdinando Adornato dell’UDC e Ignazio Abrignani di ALA.

Non è un incontro con all’ordine del giorno la fusione dei partiti centristi, tant’è che si precisa spesso che le adesioni sono a titolo personale, ma è la presentazione del comitato referendario sul ddl costituzionale Boschi “Insieme per il Sì – Moderati e Centristi” che alla sala gialla di Montecitorio è stato svelato giovedì scorso.

Al momento più di 30 sono i parlamentari che hanno aderito al comitato promotore, coordinato da Adornato, che ha come sua missione quella di scortare fino alla Gazzetta Ufficiale la modifica della Costituzione in corso di approvazione da parte del Parlamento e che sarà sottoposta al referendum confermativo, probabilmente a giugno del prossimo anno.

La missione è quindi dichiarata e anche gli avversari sono stati individuati dal coordinatore del comitato durante la conferenza stampa: “Gli
 smodati del ’no’, come Salvini e Berlusconi, e la sinistra della
 paralisi”.

Un nuovo fronte, quello referendario, è stato quindi aperto nella battaglia politica che conduce quotidianamente Renzi contro coloro che definisce “gufi”. Ma stavolta i primi a essere scesi in trincea sono gli alleati centristi che hanno sposato appieno il testo proposto dal ministro dei rapporti con il parlamento Boschi e che sono pronti a mobilitarsi sin da subito, pianificando già per il 16 gennaio prossimo un’assemblea dalla quale lanciare i circoli sul territorio italiano e anche all’estero (ha tenuto a precisare il senatore Aldo Di Biagio, eletto nella circoscrizione Europa e membro del comitato promotore).

Da osservare anche chi, della stessa maggioranza, si è smarcato dal blocco centrista come il segretario di Scelta Civica Enrico Zanetti e il segretario de “i moderati” Giacomo Portas che hanno intimato alla pattuglia referendaria di non usare la denominazione “moderati” perché marchio registrato dallo stesso Portas.

Si crea però ora il dubbio che questi ultimi centristi stiano protestando forse mossi da una esigenza di visibilità, dato che anche loro in parlamento hanno sostenuto la riforma della costituzione e che quindi dovrebbero guardare di buon occhio alla creazione di un comitato per il sì…

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